Party esclusivo di fine vendemmia e compleanno a sorpresa per Chiara Soldati, la lady del Gavi, al Le Carillon, storico locale sull’incantevole golfo di Paraggi, la località vip più modaiola della Riviera ligure. Un luogo con accesso diretto alla spiaggia per antonomasia di Portofino, dove il tempo resta sospeso e dove degustare un calice di vino diventa pura poesia, mentre tutt’intorno si accendono le luci sul promontorio. A fare la differenza il mare a portata di bicchiere, e che ritrovi nel bicchiere, esaltato da eleganti giochi di fiamma di centinaia di candele. Mare le cui dolci onde scandiscono il ritmo di una serata autunnale che sa ancora di estate. Il contesto sì, il contesto è tutto per un vino di gran classe, che deve saper coccolare il palato e lo sguardo. Rievocando emozioni, ricordi, pensieri lontani. Come ben scriveva Mario Soldati, uomo dall’intuito geniale e dalla penna efficace. Contesto ideale, magico per vini che sanno accarezzare il cuore e graffiare l’anima.
Cento selezionati invitati, super ospite della serata Nicolas Burdisso, capitano del Genoa ed ex difensore della Roma e dell’Inter. Protagonisti assoluti i vini de La Scolca, l’azienda che ha saputo portare il Gavi a livelli altissimi, alzando l’asticella qualitativa di un territorio vocato che oggi va in giro per il mondo e che ritroviamo, insieme ai vini, sulle tavole più prestigiose. Un’azienda che ha dato vita alla ripresa storica del Cortese, nobile vitigno autoctono, tra i più importanti bianchi del Piemonte. La sua uva sa regalare profumi complessi ed eleganti e vini di straordinaria freschezza, capaci di invecchiare benissimo grazie a una buona acidità fornita naturalmente dal vitigno stesso – ho già parlato del Gavi La Scolca (Etichetta bianca) del ’67 degustato all’ultimo Vinitaly: quel vino aveva “tenuto” meglio di tutti gli altri dello stesso millesimo e sprigionava ancora una sua invidiabile freschezza. Chapeau!
Vini la cui purezza estetica e gustativa è stata celebrata da re, papi, personaggi del jet set internazionale. Come non ricordare, per citarne alcuni, la regina Elisabetta II, Colin Firth, Tom Cruise, Elton John, Giorgio Armani. Serviti sull’Orient Express e nei ristoranti stellati ai quattro angoli del pianeta. Insomma ci sarebbe di che montarsi la testa già solo per questo. Poi assaggi i vini. E intuisci che nulla è scontato, che La Scolca riserva una minuziosa attenzione alla vigna per tirar fuori dall’uva Cortese il suo mondo dorato.
Il suo famoso Gavi dei Gavi (Etichetta nera), da uve Cortese in purezza, è sempre un piacere ritrovarlo per riscoprirlo. Sono perfettamente d’accordo con Alain Carbonneau sull’utilizzo di vigne più vecchie per ottenere l’eccellenza in certi vini. In particolare l’Etichetta nera dimostra tutte le potenzialità del vitigno Cortese anche grazie a viti che hanno più di 60 anni: giovane, secco, con l’anima di un fanciullo e il cuore di un adulto. L’esuberanza del carattere varietale è domata da complessità, eleganza, concentrazione e da una splendida mineralità che non è per nulla coperta dal frutto: ed ecco un vino intenso, lungo, perfettamente equilibrato in ogni sua componente, di straordinaria e continua freschezza, dal tono sapido, delicatissimo nei profumi. Altro chapeau!
Ebbene sì, non conoscevo il Rugré, uno spumante brut giovane dove percepisci il sentore dell’uva e del mosto, un vino che ti proietta immediatamente in vigna, in quel lembo sud orientale del Piemonte che strizza l’occhio alla Liguria. Magnifico il Rugré da rigorosa selezione di uve bianche del territorio. Incantevole e versatile anche il Rugrè Rosato, per il quale vorrei spendere due parole. Forse perché non ho mai amato particolarmente il rosé, ma con questo vino mi devo ricredere e faccio personalmente i miei complimenti a Chiara Soldati. Il Cortese con una piccolissima percentuale di Pinot Nero diventa decisamente accattivante. Uno spumante giovane, non millesimato, lavorato in “cuve close” (metodo Martinotti), dal sapore pieno, dal tono fruttato che permea delicatamente un’armonia creando emozione. Obiettivo di ogni vino.
Alto il livello qualitativo di questa vendemmia 2016, complice un andamento climatico favorevole che ha caratterizzato l’annata come poche altre. <<Le abbondanti riserve idriche accumulate hanno compensato il caldo e la mancanza di precipitazioni dell’estate>>, spiega Chiara Soldati. <<Le buone escursioni termiche notturne hanno consentito di raggiungere livelli qualitativi decisamente interessanti sia per i contenuti aromatici sia per il bilanciamento tra acidità e zuccheri. A determinare l’anticipo è stato soprattutto il caldo dei mesi estivi: giugno, luglio e i primi giorni di agosto sono stati all’insegna dell’alternanza tra caldo e periodi più freschi. Il cambio di ritmo si è avuto a Ferragosto, con una situazione di calura che si è protratta fino quasi alla fine del mese favorendo un’accelerazione della maturazione. Il motivo del nostro anticipo sul resto della zona del Gavi è stata la correttezza della lavorazione sia del terreno sia della vigna. Questa 98esima vendemmia si sta orientando verso un risultato che non esclude la possibilità di firmare un grande millesimo. Un’annata che per La Scolca ha raggiunto anche un’eccellente “estetica gustativa” con una straordinaria ricchezza di aromi e una purezza nel bilanciamento all’assaggio>>.
mi domando come faccia la Sigra Soldati a trovare il tempo per lavorare dal momento che e’ sempre in tv o intervistata dai vari giornali…..
Gentile Luca Traverso, ma come mai è così polemico? L’ha per caso punta una vespa? Le ricordo che la gente normale lavora di giorno, e parecchio visti i risultati. Le ricordo anche che il 99,9% dei vignaioli imprenditori di un certo livello si fa intervistare, visto che per loro è un buon ritorno di immagine. Saluti.