WINECODE DEL VENERDÌ VI CONSIGLIA… UN VINO ROSSO DELLA VALLE D’AOSTA
Il vino rosso di questa settimana è il Fumin in purezza di Elio Ottin, uno dei viticoltori a mio avviso tra i più rappresentativi e interessanti della Valle d’Aosta. Nelle sue mani il Fumin, vino rustico e spigoloso di natura, diventa elegante se letto in prospettiva nei suoi primi due anni di vita. Nel bicchiere, il carattere del territorio e del varietale che emerge nella sua potenza espressiva grazie a un uso molto dosato del legno. Con Ottin siamo nella zona a nord di Aosta, tra le Alpi occidentali, segnata da una viticoltura estrema, di montagna, con una perfetta simbiosi tra uomo e natura, tra vino e terroir, a cominciare dalla cantina interamente scavata sottoterra per mantenere temperature ed umidità costanti. L’azienda utilizza l’energia da fonti rinnovabili e il concime naturale proviene dai pascoli alpini. Fino alla prima annata di produzione, nel 2008, Elio Ottin era un conferitore di uve, cui ha sempre prestato una scrupolosa attenzione. In vigna solo impiego di zolfo e rame grazie a pendii ventilati e ben esposti al sole, asciutti dove l’uva riesce a maturare in maniera sana, complice anche la scarsità di piogge annuali (solo 500 millimetri) e la buccia spessa che rende il fumin praticamente inattaccabile dalle malattie fungine anche in annate più piovose del normale. In autunno gli sbalzi di oltre venti gradi tra il giorno e la notte aiutano gli aromi a esprimersi al meglio. I terreni sono alluvionali, sabbiosi, con presenza di granito e minerali, a 700 metri s.l.m.. L’uva è raccolta quasi in sovramaturazione. La vinificazione avviene in tini da 30 hl, invece l’affinamento in botti da 20 hl necessarie per l’ossigenazione del vino e in barriques per un anno, con una permanenza sui lieviti di 11 mesi. Seguono altri 4 mesi in bottiglia. Non è effettuato nessun travaso e “le fecce da fermentazione malolattica sono lasciate lì a nutrire il vino”, dice Elio. Il naso è intenso, di marasca, more, cioccolato, tabacco, con note speziate di pepe nero che a occhi chiusi ci potrebbero far pensare a un Syrah da climi freschi. In bocca è pieno, austero, di buona freschezza minerale, con note sapide e con spigoli varietali che lo rendono interessante e ci fanno intuire il suo potenziale evolutivo: fra tre o quattro anni diventerà un vino al massimo della sua eleganza. Un viaggio nel bicchiere attraverso la nostra bella Italia degli autoctoni. Novemilacinquecento le bottiglie prodotte.
“La terra appartiene ai suoi proprietari, ma il paesaggio appartiene a chi sa apprezzarlo” (Upton Beall Sinclair)
FUMIN VALLÉ D’AOSTE DOC 2018 – OTTIN
A TAVOLA
Può fare da contraltare a piatti decisamente strutturati. Ideale con carni rosse sia arrostite sia grigliate sia in umido, paste al ragù di selvaggina e selvaggina in generale, salumi. Anche con formaggi di buona stagionatura. A contrasto con la morbidezza della fonduta valdostana.
Ottin vini
Frazione Neyves, 209
11100 Aosta (AO) – Valle d’Aosta
Italia
Tel. 347 4071331