Grande affluenza di pubblico a Grazzano Badoglio (Asti) nella due giorni della prima edizione dell’evento targato Ais “Grignolino il nobile ribelle”. Oltre cento etichette in degustazione, 85 produttori dell’Astigiano, del Monferrato Casalese e del Monferace con l’obiettivo di valorizzare questo vitigno autoctono del Monferrato che torna oggi ad essere apprezzato dai più giovani, dagli stranieri e dagli importatori. Grignolino che un tempo accompagnava i piatti raffinati di casa Savoia: ribelle appunto, anarchico, un po’ spigoloso per i suoi tannini, con buona capacità di invecchiamento. Ribattezzato “anarachico testabalorda” da Gino Veronelli. “Il Grignolino è un vino dalle tante sfumature, figlio di territori e con stili di vinificazione diversi. Abbiamo voluto questo evento proprio per valorizzare il vitigno e il vino senza particolarismi. Abbiamo avuto giornalisti che tornavano dai Grands Jours de Bourgogne e si sono fermati a Grazzano Badoglio per scoprire questo vino nelle sue diverse intrepretazioni”, commenta il delegato di Ais Asti Paolo Poncino.
Grignolino che rivive anche nella miscelazione semplice di Nicola Mancinone, fondatore del progetto “Il confessionale Vermouth and mix bar”, che ci porta alla scoperta di un lato giovane e alternativo del Grignolino.
La produzione oggi si attesta sui due milioni e mezzo di bottiglie (con un potenziale produttivo di 5 milioni): un milione la doc Grignolino d’Asti, 450mila la doc Grignolino del Monferrato Casalese e 940mila la doc Piemonte Grignolino.