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di Thomas Coccolini Haertl

Venturini Baldini – Metodo Classico Emilia IGP Bianco Spumante

 

Questa settimana ci spostiamo in Emilia, sulle colline di Roncolo di Quattro Castella (RE) per visitare la cantina simbolo del rinnovamento culturale di questo territorio. Dalla precedente proprietà, Venturini Baldini oggi è sotto la guida della famiglia Prestia; qui troviamo un micro-habitat straordinario, incontro di aree coltivate e zone boschive in perfetto equilibrio, dove la presenza dei laghi attira alcune tipologie di uccelli tenuti sotto osservazione. L’equilibrio sta nel saper fare accoglienza muovendo un pubblico decisamente allargato, verso il mondo della viticoltura, offrendo allo stesso tempo la possibilità di assaggiare i vini dell’azienda e incontrare la ristorazione emiliana di alta gamma attraverso un ristorante frutto di un interessante recupero degli spazi adiacenti la storica Villa Manodori. Di fianco si può visitare anche una delle più antiche Acetaie, dove da secoli evolve nelle batterie di botti dedicate, il prezioso Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia DOP. Viale di ingresso e visita che vale il viaggio.

 

Venturini Baldini – Metodo Classico Emilia IGP Bianco Spumante

Per gli amanti del Metodo Classico con prevalenza di uve Pinot nero, questo Emilia Igp sorprende perché ci porta fuori dai territori ove ci aspetteremmo uno spumante così: Franciacorta e Oltrepò Pavese. Grazie al lavoro dell’enologo Piergiuseppe Carucci incontriamo una bollicina emiliana sans année (ma che in verità in questo caso parte dal millesimo 2019, 12% Vol.) con 70% di Pinot Noir proveniente dalla parte collinare più alta della tenuta e restante di Chardonnay. Oltre i vitigni internazionali, questa cantina lavora ovviamente le uve del territorio, fra cui alcune tipologie di Lambrusco, mettendo in bottiglia anche un Metodo Classico rosso. Il Bianco Spumante, con una etichetta frontale senza inutili fronzoli, bianca ed essenziale, viene supportata dalla contro-etichetta ove troviamo anche il dato della sboccatura: luglio 2024. Dunque uno spumante ben oltre i 40 mesi di sosta sui lieviti, con un dosaggio di soli 3 gr/l che lo mette al confine fra un Extra Brut e un Pas Dosé (seppure in etichetta sia indicato come Brut).

Si presenta di colore giallo paglierino con qualche ombreggiatura ancora lievemente verdognola e un perlage di buona persistenza adatto a calici da bianco spumante ampio. L’olfatto riflette subito la vivacità dello Chardonnay e delle note erbacee, parzialmente citriche frutto del dosaggio molto basso, dalla spiccata freschezza. Si completa con un bouquet floreale dalle tinte tenui, vivacizzato da complementi agrumati e latenze minerali. Al palato si libera in bocca, è certamente più vigoroso e contrastato grazie alla forza del Pinot nero, tuttavia la lettura è sempre indirizzata al contrasto favorevolmente acido che caratterizza tutta la persistenza finale, lasciando infine alcune note sapido sulfuree.

È una bollicina moderna, contemporanea, made in Emilia.

 

Abbinamento di mare: gran crudo di crostacei e ratatouille

Abbinamento di terra: caprino e caponata con pane di segale abbrustolito