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di Thomas Coccolini Haertl
Manincor – Eichhorn 2017 Pinot Bianco Alto Adige Terlano DOC
Torniamo in Alto Adige, nel cuore della produzione vitivinicola con Manincor, lungo la Strada del Vino, sul versante occidentale dell’Adige, fra il lago di Caldaro e il paese omonimo. Nasce spontaneo, nel periodo caldo che volge a un’estate anticipata, orientarsi su vini bianchi, da bersi freddi e abbinati a piatti di stagione. Qui la nobile famiglia tirolese de conte enologo Michael Goëss-Enzenberg con la moglie Sophie e uno staff di collaboratori, gestisce dal 1978 questa storica cantina, il cui stemma “Man-in-cor” (mano sul cuore) spicca sulla facciata dell’edificio eretto da Hieronymus Manincor nel 1608, ampliato nel 2002 con l’attuale cantina ipogea. L’azienda è passata dal biologico al biodinamico certificato e vinifica uve Cabernet, Merlot, Tempranillo e Lagrein di proprietà fra i 220-300 m d’altitudine, fino ai 400-500 m slm per il Pinot nero, Pinot bianco, Chardonnay e Sauvignon. Con una produzione di circa 300.000 bottiglie l’anno suddivise in tre famiglie di vini tutti fermi: Mano, che lavora la terra, per vini classici, immediati; Cuore, coltivati appunto nel cuore dei poderi, con caratteristiche di forza ed eleganza e Corona, per i vini ottenuti dalle vigne più vecchie, per una qualità senza compromessi. Tante sono le etichette, compreso un passito da uve Petit Manseng.
Manincor Eichhorn 2017
La settimana scorsa ci siamo dedicati a un Metodo Classico emiliano, ma torneremo a proporre altri spumanti. Intanto ci concentriamo su questo bianco fermo da uve Pinot Bianco dell’annata 2017, anche in questo caso tenuto in cantina qualche anno in più, per elevare al massimo il potenziale di questo vino. Ricordiamo bene che quell’anno fu molto torrido, tanto da avere picchi di gradazioni alcoliche, in certi territori. In questo caso i 13% Vol. ci restituiscono in verità un vino equilibrato, senza eccessive spigolature alcoliche. Vince su tutto la freschezza. Di colore giallo brillante, con lievi velature verdognole che lasciano intendere una giovinezza ancora in essere, questo bianco segue per importanza i due fratelli maggiori della cantina con uve Sauvignon in purezza, Lieber Aich e Tannenberg che nel millesimo 2022 ottengono 4 Viti Ais 2025. Eichhorn ha un naso immediatamente calcareo, ricco di fiori bianchi e mela appena tagliata. Dietro a questo bouquet passano note minerali e alcuni latenze di grafite. Al palato è un vino corposo, che rivela il cammino fermentativo in legno dopo una lunga sosta delle uve deraspate in macerazione nella pressa. La persistenza è suadente, solo a tratti con ritorni alcolici che rimangono fino alla fine, adeguatamente miscelati con sottolineature fruttate.
Abbinamento di mare: coda di rospo al rosmarino
Abbinamento di terra: pasta alla norma