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di Thomas Coccolini Haertl
Francesco Bellei – Ancestrale 2020 Lambrusco di Sorbara DOP
Rimaniamo per un’altra settimana in Emilia, sul tema delle bollicine, nelle pianure del vino con chi ha fatto la storia di questo territorio: la famiglia Cavicchioli. Già dagli anni Venti, Umberto Cavicchioli creava la sua prima cantina e nel ‘28 dava vita al Tradizione, da uve Lambrusco di Sorbara, a San Prospero, in provincia di Modena. Seguono i figli Umberto, Franco, Romano e Piergiorgio. Con gli anni ’60, a Bomporto, frazione di Sorbara, nasce un nuovo edificio in mezzo alla tenuta agricola, dove si lavora l’uva direttamente. Si arriva alla generazione di Umberto, Sandro e Claudio, tanto che il marchio Cavicchioli rappresenta un po’ l’emblema del Lambrusco modenese, in tutte le sue declinazioni. Fino alla nascita del Gruppo Italiano Vini -GIV- che oggi significa 15 cantine in tutt’Italia. Fra le eccellenze di casa Cavicchioli, il marchio Francesco Bellei, acquisito dalla famiglia dopo il 2010, successivamente al periodo di collaborazione con Christian Bellei.
Francesco Bellei Ancestrale 2020 Lambrusco di Modena DOP
L’etichetta di cui ci occupiamo è di colore bianco, riferita al millesimo 2020, sempre per quel desiderio di “dimenticare” il vino in cantina e lasciarlo in evoluzione sui suoi lieviti, visto che in questo caso è un non sboccato. Oggi sul sito la troverete invece di colore rosso, certamente più indicata per il Lambrusco Sorbara, il cosiddetto Rosé naturale, per propria connotazione cromatica all’origine, un rosa molto intenso, ora persino brillantemente carminio, così diverso dai lambruschi scuri di Parma, Reggio e mantovani. Questo rifermentato esplicita una bella annata che oggi si dimostra ancor di più nell’aver saputo aspettare, a cinque anni dalla vendemmia; si sfata così quell’idea di dover consumare il Lambrusco in giovane età. Oltre il colore, questo non dosato rivela sensazioni olfattive di fiori rossi, violetta, poi frutti rossi delicati, con una punta di fragola di bosco. Le bollicine sono cremose e resistono nel calice. Al palato è asprigno, ma non sgarbato, estremamente fruttato, legato al vitigno che persiste nelle note finali retrolfattive. Senza astringenze, asciuga comunque il palato con un equilibrio in grado di dissetare. Firmato Francesco Bellei c’è anche l’Ancestrale da uve Sorbara in purezza. Da provare.
Abbinamento di mare: Baccalà in umido
Abbinamento di terra: merenda con Parmigiano-Reggiano, stagionatura intorno ai 30 mesi e Crescente bolognese