Dalla Riviera all’entroterra, premiato da L’Espresso come miglior area viticola italiana
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Quando si pensa a Rimini, il mare, la spiaggia e il divertimento spesso vengono per primi. Ma chi conosce davvero questa terra sa che dietro le colline c’è un tesoro poco raccontato: i suoi vini. La provincia riminese, infatti, ha appena conquistato un riconoscimento di grande rilievo: la Guida de l’Espresso 2026 l’ha premiata di recente come migliore area vitivinicola d’Italia.
Questo traguardo non è frutto del caso. È il risultato dell’impegno di sedici produttori locali, che hanno scelto di puntare sui vitigni autoctoni come la Rebola, discendente del Grechetto Gentile. Un’uva che racconta la storia e l’identità del territorio, rara e preziosa, che ha saputo ritagliarsi uno spazio unico nella produzione italiana.
I numeri confermano la qualità: negli ultimi due anni, la produzione di bottiglie Rimini DOC è aumentata del 28,62%, mentre quella di Rebola è cresciuta del 75,95%, segno di un rinnovato entusiasmo e di una passione sincera per la terra e le sue radici.
Ma non sono solo i dati a parlare. Ogni calice di vino riminese porta con sé il profumo dei colli, dei boschi e dei vigneti baciati dal sole, la fatica di chi lavora con dedizione e rispetto della natura, la storia di una comunità che custodisce e trasmette la sua cultura enologica.
Questo riconoscimento della Guida de l’Espresso non celebra soltanto un territorio, ma anche il legame profondo tra uomini, terra e uva, un legame che produce vini autentici, capaci di emozionare e raccontare una provincia che sta finalmente emergendo sulla scena nazionale.
In Rimini, dunque, non c’è solo la Riviera: c’è una terra da scoprire sorso dopo sorso, storia dopo storia. Una provincia che mostra come il vino possa essere molto più di una bevanda: un vero racconto di cultura, identità e passione.
Questo riconoscimento indica che le mappe del vino stanno cambiando: la geografia vinicola italiana — e non solo — non è più definita unicamente dai territori “storici” e celebri. Province e zone fino a oggi considerate marginali stanno emergendo come veri protagonisti, grazie a investimenti mirati, passione artigianale e nuova consapevolezza culturale del territorio.
In altre parole, si sta ridisegnando una nuova mappa del vino, in cui qualità, storia e identità locale contano più della fama consolidata. Rimini e il suo entroterra ne sono un esempio lampante, dove il vino diventa un racconto culturale e identitario, e non solo un prodotto commerciale.
