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del nostro doctor sommelier

Thomas Coccolini Haertl

 

Montevetrano Colli di Salerno Rosso IGT 2020

Cambio di rotta, come sempre alternando una settimana di bollicine a un vino rosso fermo, ideale per questi giorni freddi che stanno per arrivare. Scendiamo nuovamente al Sud, alla ricerca di un punto di riferimento che nasce dalla volontà ferrea di una signora del vino, Silvia Imparato. Siamo nel Parco Regionale dei Monti Picentini, in provincia di Salerno, con i vigneti che si affacciano su San Cipriano, antica proprietà dei Borboni a soli 100 metri slm, a contatto con colline boschive di querce, castagni, poi agrumi ed ulivi. Gli edifici storici completano il quadro. Assieme a Riccardo Cotarella, oltre l’amicizia nata nella metà degli anni ’80, Silvia Imparato crea il giusto feeling per immaginare un vino premium del sud Italia. Dopo alcuni anni arrivano le prime bottiglie di Montevetrano, 90% Cabernet Sauvignon e 10% Aglianico, prendendo il nome dal castello. Oggi la tenuta è di 26 ettari, vitati su 5. Il lavoro di questa azienda continua anche con Gaia, figlia di Silvia, a rimarcare la forza al femminile di questa eccellenza italiana.

 

Montevetrano Colli di Salerno Rosso IGT 2020

Montevetrano oggi è ottenuto al 60% da Cabernet Sauvignon, da un 30% di Aglianico e da un 10% Merlot che entra nella cuvée per moderare l’equilibrio fra le altre due uve. Il primo millesimo è stato il 1991, venduto poi dall’annata 1993.
Trascorre circa 20 giorni in acciaio inox con una lunga macerazione sulle bucce, segue un affinamento in barriques attorno ai 12 mesi e un successivo riposo in bottiglia per un di minimo 6 mesi. Si presenta di colore intenso, fra il rosso rubino brillante e il granato appena accennato. All’olfatto libera subito dei latenti quanto efficaci echi salmastri, inglobati in un bouquet giovane, di larga freschezza e corposa compresenza di frutti rossi maturi, spezie piccanti e note balsamiche antiche, che annullano efficacemente l’effetto dell’alcol. Al palato questo rosso è di corpo, mai tannico, seppure con lievi, adeguate note astringenti. Solo alla fine di una lunga persistenza, scalda un poco, tuttavia riporta ancora le note salmastre che virano al sapido, per un palato tenace, vigoroso e al tempo stesso di equilibrio dinamico. È un vino estremamente longevo, regge ben oltre i 10-15 anni, pertanto può essere “dimenticato” in cantina.

Abbinamento di mare: baccalà alla salernitana

Abbinamento di terra: braciola di capra di Siano