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Del nostro doctor sommelier
Thomas Coccolini Haertl
Salvadora Lambrusco dell’Emilia Rosso Ancestrale 2023
Dopo un rosso fermo simbolo del sud Italia proposto la settimana scorsa, torniamo ad immergerci fra le bollicine dell’Emilia. È sempre bello essere accolti da giovani imprenditori del vino, segno dell’evoluzione di questo mondo del che perdura e si trasmette di padre in figlio, talvolta ereditando terreni e vigne che sono appartenute ai nonni e a un’altra era. A Salvadora, nome originario dell’antico podere, si è accolti da Andrea Boron, un cognome veneto che riconduce a un altro territorio vocato alla produzione del vino italiano. Cinquant’anni or sono, in quel di Poviglio, in provincia di Reggio Emilia, con Giuseppe Boron, nasceva l’Azienda Agricola Salvadora. I successivi passaggi di testimone avvengono con il figlio Antonio e infine con il nipote. Le pianure emiliane che dagli anni ’60 hanno trasmesso all’Italia un’immagine di laboriosità industriale, tradotta nel mondo vitivinicolo con le grandi rese della pianura e la raccolta meccanizzata, a Salvadora si mostrano diverse, con un equilibrio antico; il tempo qui sembra essersi fermato e la raccolta a mano per i Rifermentati in bottiglia è l’attualizzazione di un passato che ritorna con rinnovato vigore, nel rispetto del territorio.
Salvadora Lambrusco dell’Emilia Rosso Ancestrale 2023
In cantina si lavorano i vini Lambrusco del territorio, coltivando a regime biologico in particolare Maestri e Marani, Salamino e Ancellotta che entra nella cuvée delle etichette di Rosso, proposto assieme al Rosé in versione Ancestrale. Andrea Boron con entusiasmo porta avanti le scelte aziendali passando anche dal design delle etichette, nella ricerca cromatica affidata a collaboratori esterni. Così è per Rosso Ancestrale che raffigura un mare di bollicine ingrandite, di colore violaceo, persistenti e abbastanza fini, per arricchire il colore del vino che al di sotto, nel calice è di un rosso porpora intenso, impenetrabile e dalle tinte stratificate, come restituisce il 15% di uva Ancellotta, oltre al Lambrusco Maestri. All’olfatto siamo di fronte a un lambrusco tradizionale, vigoroso, verace, sincero. Così schietto nel suo bouquet espressivo di fiori rossi appassiti, violetta e confettura di more, frutta rossa a bacca piccola e sottobosco bagnato. Al palato arrivano le stesse sensazioni forti, vibranti e in parte tanniche, per un corpo dalle bollicine integrate, che non ti lascia fino all’ultima parte della persistenza mediamente lunga, connotata da un lieve nota fruttata bitter.
Abbinamento di mare: —
Abbinamento di terra: salama da sugo ferrarese con purè di patate
