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del nostro doctor sommelier
Thomas Coccolini Haertl
Cantina Cargiaghe Algero Rosso DOC Vigneti Bacchileddu 2020
In alternanza con le bollicine emiliane della settimana scorsa, mentre il Natale si avvicina, ci spostiamo in Sardegna, più precisamente nella zona nord-occidentale della provincia di Alghero. Cantina Cargiaghe si trova nel territorio della Nurra, area storica che include anche il comune di Sassari. Poco più a nord, lungo la costa, Porto Torres e Stintino fanno parte della Sardegna più nota e turistica. L’entroterra è diviso fra pianure e basse colline dove il vino si fa da sempre. L’azienda nasce nel 2006 a Bacchileddu, partendo da pochi filari di Vermentino, Cagnulari, Cabernet e Carignano, fino agli attuali 6 ettari con recenti impianti di Cannonau e Moscato, a un’altitudine media di circa 80 m slm. Qua arriva il Maestrale, dal mare, portandosi via l’umidità isolana dell’entroterra. Oltre al Vermentino di Sardegna, il bianco più noto dell’isola, a Cargiaghe si etichetta anche questo Alghero rosso da uve Carignano in prevalenza. Le atre etichette della cantina sono una cuvée al 90% di Cabernet Sauvignon o Cagnulari con altre uve rosse. Cargiaghe fa parte del FIVI, i vignaioli indipendenti sparsi su tutto il territorio nazionale che con orgoglio mantengono la tradizione dei vitigni locali.
Cantina Cargiaghe Algero Rosso DOC Vigneti Bacchileddu 2020
Le etichette attuali sono state modificate, semplificate, mentre il millesimo 2020 presenta un bordo frastagliato che la caratterizza in particolare. Sempre con il criterio di lasciare affinare il vino in bottiglia qualche anno in più, la scelta è ricaduta sulla vendemmia 2020. La Sardegna dei rossi in continente è nota più per il suo Cannonau, eppure il Carignano è certamente un rosso territoriale interessante. Con i suoi gradi alcolici, 14%, questo Alghero Rosso si presenta di colore rosso rubino e carminio intenso, con lievi riflessi granata nella parte più esterna del calice. Al naso rivela anche una piccola percentuale di Cabernet Franc per l’annata 2020 (oggi invece è Carignano in purezza); esplicita dunque una prima nota erbacea amalgamata con dettagli sulfurei e floreali, fra note di rosa canina ed effluvi di macchia mediterranea carica di essenze scaldate al sole, fra cui mirto ed eucalipto. I richiami al palato sono concentrati su di una inaspettata nota fresca, seppure immediatamente scavalcata da una spinta più astringente che prettamente tannica, concedendo una buona persistenza che ritorna sulle note del frutto rosso ancora non completamente maturo. Vino adatto a lunghi affinamenti.
Abbinamento di mare: —
Abbinamento di terra: Malloreddus con ragù di salsiccia e pecorino sardo


