I dazi spingono il flop dell’export Made in Italy per effetto del crollo del – 10,5% negli Usa a novembre, nel primo mese di applicazione dei dazi scattati il 18 ottobre. Dai nuovi dati Istat sul commercio estero emerge un calo complessivo delle esportazioni del 4,2%, il peggior risultato dal 2011, addebitabile quasi interamente alla diminuzione delle vendite nei paesi Extra Ue ed in particolare agli Stati Uniti, che sono il principale mercato di sbocco del Made in Italy fuori dai confini comunitari. Il risultato negli Usa – precisa Coldiretti – rappresenta peraltro una drastica inversione di tendenza rispetto ai dieci mesi precedenti in cui erano aumentate in media del 11,3%. Una situazione che potrebbe ulteriormente peggiorare. Una eventualità devastante per il Made in Italy agroalimentare, che mette a rischio il principale mercato di sbocco dei prodotti agroalimentari Made in Italy fuori dai confini comunitari e il terzo a livello generale dopo Germania e Francia. La nuova black list rischia di colpire circa i 2/3 del valore dell’export del Made in Italy agroalimentare in Usa, che è risultato pari al 4,5 miliardi, in crescita del 13% nei primi nove mesi del 2019. Il vino con un valore delle esportazioni di quasi 1,5 miliardi di euro, in aumento del 5% nel 2019, è il prodotto agroalimentare italiano più venduto negli States.