Non fondate su basi scientifiche le supposizioni circolate nell’ultimo mese, con un chiaro intento di strumentalizzazione politica, che collegavano la maggior letalità del coronavirus in Lombardia rispetto ad altre regioni italiane all’inquinamento della pianura padana causato da agricoltura ed allevamenti. Coldiretti afferma che solo il 7% delle emissioni di gas serra in Italia arrivano dall’agricoltura, sulla base dei dati Ispra si evidenzia anche che industria con il 44,7% e trasporti con il 24,5% sono di gran lunga i maggiori responsabili dell’inquinamento da gas ad effetto serra. Per quanto riguarda la presenza di polveri sottili nell’aria il 55,2% – evidenzia la Coldiretti – deriva dalle emissioni da riscaldamento, il 15,1% da quelle dei gas di scarico dei trasporti, per il 12,7% da industria e processi industriali e solo per l’11,8% da suoli agricoli e allevamento. Nel dettaglio dei singoli inquinanti che influiscono sulla qualità dell’aria, per gli ossidi di azoto la principale responsabilità cade sui trasporti, per l’anidride solforosa sull’industria, per i composti organici volatili sull’uso di solventi chimici e solo per l’ammonica sull’allevamento. L’agricoltura italiana – sottolinea la Coldiretti – è dunque tra le più sostenibili con 30 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti in Italia, contro i 76 milioni di tonnellate della Francia, i 66 milioni di tonnellate della Germania, i 41 milioni del Regno Unito e i 39 milioni della Spagna. Un impegno che ha fatto diventare l’agricoltura italiana la più green d’Europa grazie al record europeo di 299 specialità Dop/Igp/Stg riconosciute a livello comunitario, 524 vini Doc/Docg e Igt, la leadership Ue con 79mila operatori del biologico, il maggior numero di giovani agricoltori under 35 (oltre 56mila), 40mila aziende agricole impegnate nel custodire semi o piante a rischio di estinzione e il primato della sicurezza alimentare mondiale con il maggior numero di prodotti agroalimentari in regola per residui chimici irregolare. Ma l’Italia ha anche conquistato in pochi anni il primato mondiale nei mercati contadini davanti agli Usa e Francia con la più vasta rete di vendita diretta degli agricoltori organizzata con propria insegna del mondo grazie alla Fondazione Campagna Amica alla quale fanno riferimento oltre 8mila agricoltori impegnati nel valorizzare il legame con il territorio e la straordinaria biodiversità del territorio nazionale dove troviamo 504 varietà iscritte al registro viti contro le 278 dei cugini francesi e 533 varietà di olive contro le 70 spagnole. L’Italia è anche il quarto produttore mondiale di biogas con oltre duemila impianti di cui ben il 77% con residui di origine agricola, per un totale di oltre 1.440MW elettrici installati.