La famiglia di Ferruccio Ferragamo, già proprietaria, nel bacino del Valdarno Superiore, della tenuta Il Borro Toscana, ha annunciato di aver rilevato l’azienda vinicola Pinino, nell’area di Montalcino. Un’operazione commerciale grazie alla quale i Ferragamo espanderanno la produzione con ulteriori sedici ettari di vigneto (quasi otto di brunello, cinque di rosso di Montalcino e tre di Sant’Antimo Sangiovese), che si vanno ad aggiungere agli 84 complessivi vitati de Il Borro, arricchendo così l’offerta vitivinicola con tre etichette sotto la denominazione Brunello di Montalcino Docg e rafforzando la leadership nel settore enologico di alta gamma. Un investimento che porterà a un aumento di circa 80mila bottiglie annue.
“Siamo entusiasti di questa acquisizione che ci permette di espandere la nostra produzione ma anche di arricchire la nostra offerta con un vino di prestigio come il Brunello di Montalcino, conosciuto e rinomato in tutto il mondo”, ha commentato Ferruccio Ferragamo, presidente de Il Borro. “Si tratta di un investimento economico importante per la nostra realtà, che ci qualifica ulteriormente in termini di eccellenza. Con Il Borro Wines siamo impegnati in un progetto volto a garantire un’offerta di prodotti e di etichette sempre più ampia e di qualità. L’acquisizione della tenuta Pinino ci consentirà inoltre di arricchire l’esperienza enogastronomica dei nostri ospiti: i nuovi prodotti saranno presenti infatti già da oggi in tutti i nostri ristoranti”.
Il Borro Toscana è di proprietà dal 1993 della famiglia di Ferruccio Ferragamo, che lo gestisce con i figli Salvatore, particolarmente coinvolto nelle attività del settore enologico, e Vittoria, responsabile della Sostenibilità. La tenuta, che si estende su una superficie di 1.100 ettari a coltivazione biologica, a meno di cinque minuti di auto da San Giustino Valdarno, ha chiuso il 2023 con un fatturato che ha superato i 22 milioni di euro, +18% rispetto all’anno precedente. In particolare, Il Borro Wines, segmento della società dedicato alla vitivinicoltura e all’enologia, ha registrato una crescita del 20% rispetto all’anno precedente, con incrementi nelle vendite soprattutto sul mercato asiatico (+54%) e su quello europeo (+53%), oltre ad un +4% nel mercato americano, che continua a rappresentare una delle principali aree di riferimento per i vini dell’azienda.
L’acquisizione di Pinino fa parte di un percorso di crescita della tenuta della famiglia, che oltre al vino ed alla produzione agricola di olio, orticoltura, uova, miele e formaggi di pecora beneficia anche delle ottime performance dell’area ospitalità e ristorazione, entrambe in crescita nel 2023.