Il Governo ha stanziato 100 milioni per ridurre la produzione di vino del 15%. “Nessuno in Oltrepò Pavese si sobbarcherà questo tipo di impegno”, commenta il direttore del Consorzio di tutela Carlo Veronese. Secondo Regione Lombardia si tratta di un provvedimento tardivo e burocratico. “Nessuna idea innovativa. La vendemmia verde è pensata solo per le Igt del Sud, i produttori lombardi non la useranno. Per le Doc e le Docg della nostra regione è previsto un contributo che non copre nemmeno i costi della vendemmia. Tra l’altro un provvedimento tardivo, visto che qui la vendemmia inizia tra un mese, ed estremamente farraginoso sotto il profilo burocratico”, spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi, commentando il decreto del Mipaaf che stanzia un investimento da 100 milioni di euro a livello nazionale per l’erogazione di contributi a favore di quelle imprese viticole che si impegnano a ridurre volontariamente la produzione di uve destinate a vini di origine e a indicazione geografica. “Dare un massimo di 1100 euro all’ettaro a chi produce vini Docg significa dissuaderli del tutto dal ridurre la produzione. Inoltre serve un’idea progettuale per rilanciare il rapporto fra viticoltura e canale horeca, ossia ristoranti, bar e hotel, che oggi manca”.
ROLFI: NO ALLA VENDEMMIA VERDE IN LOMBARDIA
