Inaugurata la Big Bench in Oltrepò Pavese, a Calvignano. Le grandi, iconiche e vivaci panchine di design, alte quasi due metri e mezzo, di Chris Bangle, sono ormai un’attrazione che dalle Langhe, dove il celebre architetto americano vive da anni con la moglie, sta conquistando tutta l’Italia. Voluta e finanziata interamente dalla storica cantina Travaglino, è posizionata nel vigneto Ca’ Nova, di Pinot nero, da cui l’azienda ricava il Pernero, con vista panoramica sulla vallata e sulla tenuta per secoli adibita a monastero e dal 1868 appartenente  al capostipite Cavalier Vincenzo Comi e alla sua discendenza, fino ai giorni nostri, agli attuali proprietari, Cristina e Alessandro Cerri Comi. Una cantina che ha scritto alcune tra le pagine più belle ed emozionanti del vino delle colline oltrepadane.

                                                                       

Attualmente le grandi panchine sono poco più di un centinaio, tutte numerate e collocate in punti poco conosciuti, ma belli e quindi meritevoli di valorizzazione. Ognuna porta il logo della Big Bench Community. Per sapere dove sono collocate si può scaricare l’App gratuita Big Bench. Google con la geocalizzazione conduce nel posto esatto dove la panchina si trova.
“Ci stiamo lavorando da due anni, purtroppo col lockdown ci siamo fermati e ora con la ripresa è un segnale forte di ottimismo, di speranza verso il futuro”, racconta Cristina Cerri Comi, la cui azienda rappresenta il 60% delle terre di Calvignano. “Siamo molto legati a questi luoghi che fanno parte della nostra storia, della nostra vita. Travaglino è addirittura una località. È un dovere morale per noi cercare di preservare e valorizzare questo posto. Bisogna condividere la bellezza, renderla fruibile a tutti come fosse un’opera d’arte. Il territorio è bello, fa delle cose belle e buone e ha delle persone belle. Anche il vino è arte. Si tratta di unire tutto questo, creando sinergie. Un modo per scoprire l’Italia e un omaggio che facciamo alla comunità, ben lieti di farlo in nome della nostra storia. I visitatori avranno un passaporto dedicato al fenomeno delle Big Bench, che in cantina sarà timbrato”.
Un modo anche, come sottolinea Vittorio Poma, di scoprire nuovi approcci alla vita, legati alla collettività, nuovi modi di vedere cose familiari, riappropriandoci di uno stile veramente slow e contemplativo, di un ritornare un po’ bambini. “Il senso di bellezza si unisce al forte richiamo del territorio. Viviamo in un mondo in cui siamo abituati a vedere cose brutte e quindi tutelare ciò che è bello arricchisce non solo il nostro patrimonio culturale ma anche morale. C’è anche un altro elemento che può toccare la sensibilità di ciascuno di noi. La panchina altera il senso delle proporzioni con la realtà che gli sta intorno, con lo spazio fisico. In questa alterazione non c’è nulla di grossolano. La panchina non risponde a una vanità artistica, anzi è il contrario. Risponde al bisogno di sentirci più piccoli di quanto non ci sentiamo quotidianamente. In questo essere piccoli c’è un significativo richiamo al bisogno di essere umili. Un territorio si rispetta solo attraverso l’umiltà e la consapevolezza”, conclude il presidente della provincia di Pavia Vittorio Poma.