Ma il vino dealcolato è sempre vino? Questo il tema caldo  dell’edizione n.56 di Vinitaly.

La posizione in merito del ministro Francesco Lollobrigida e quella delle aziende italiane che per prime hanno creduto nei Nolo (no e low alcohol free) su https://www.famigliacristiana.it/articolo/sono-i-vini-dealcolati-.aspx

“Il nostro nuovo progetto enologico dedicato ai vini no-alcol – ha dichiarato Massimo Romani, amministratore delegato di ARGEA – vuole essere espressione di un approccio contemporaneo alla territorialità, dove la nostra filosofia innovativa si traduce in un progetto di reinterpretazione dell’affascinante ricchezza varietale del vino italiano, in grado di dare una risposta seria alla domanda crescente dei consumatori di tutto il mondo che vogliono coniugare gusto del vino e leggerezza. Se consideriamo che, secondo un recente studio, solo in Europa il ‘no alcool’, tra vino e birra, passerà da 9,4 miliardi di dollari del 2023 a 16,8 del 2032, si comprende come la nostra proposta rappresenti una scommessa che va oltre il business, convinti che la strategia del no-low alcol possa offrire realmente a tanti territori viticoli del nostro paese una interessante prospettiva di mercato, diversa e complementare, che incontra il favore crescente dei consumatori di tutto il mondo”.