Prosegue il nostro racconto di un Vinitaly da record – record storico di incidenza di buyer stranieri in rapporto al totale di ingressi – con Zenato, fra le cantine di riferimento della Valpolicella e della Lugana.
Forse, definirla cantina è riduttivo perché Zenato è un vero e proprio mondo Zenato dove arte e vino si intrecciano e danno vita a progetti culturali che sanno raccontare, ciascuno con il proprio linguaggio, l’anima dei proprietari.
L’allestimento della mostra fotografica Vino. Oltre il ritratto, di Luca Panaro, terzo atto di un ciclo di mostre della Zenato Academy, è stato presentato nientemeno che nello stand di Zenato durante la kermesse veronese. In collaborazione con Fondazione Modena Arti Visive (Fmav). “Abbiamo reinterpretato il tema del ritratto con cinque studenti, ognuno dei quali doveva riprodurre cinque immagini cercando di raccogliere la nostra sfida, andando oltre l’iconografia tradizionale. Parliamo di ritratto e di vino uscendo dallo stereotipo del ritratto e del vino. La fotografia viene utilizzata per creare un mondo fantastico, illusorio”, spiega Luca Panaro.
 “Zenato Academy è un laboratorio permanente di sperimentazione e studio attraverso cui supportiamo l’arte e i giovani artisti. Siamo partiti dall’Accademia di Belle Arti di Brera e durante il viaggio abbiamo coinvolto anche una importante scuola di fotografia di Berlino, il prossimo anno, invece, accompagnerà il nostro progetto un’altrettanto importante scuola di New York. Cerchiamo di dare la possibilità ai ragazzi di far emergere la loro creatività interpretando i nostri paesaggi, territori, gli oggetti che entrano in contatto con la parte umana, e ora con i ritratti”, racconta Nadia Zenato, fondatrice dell’Academy e creatrice di gioielli legati al mondo del vino, fra l’altro, come non ricordare le dream bag, portabottiglie che si trasformano in borsa. “Questa mostra fotografica segue Vino. Oltre il paesaggio e Vino. Oltre gli oggetti, nell’ambito del progetto culturale Oltre. In particolare, ci dedichiamo alla fotografia artistica e al linguaggio video e new media”, continua la Zenato, che ha concluso il Vinitaly con grande affluenza allo stand di buyer dall’estero. Accreditati in questa 54esima edizione 25mila operatori da 139 paesi, che rappresentano il 28% del totale degli operatori arrivati in fiera, al netto della fortissima contrazione degli arrivi da Cina, Giappone e Russia. “Dopo due anni di pandemia c’è stata molta euforia, voglia di fare, di tornare in presenza. Abbiamo anche realizzato uno stand nuovo, legato all’esperienza e con possibilità di presentare il progetto dell’Academy, nata nel 2019. All’arte mi sono appassionata viaggiando per lavoro”.
Zenato è presente in più di 65 paesi. Azienda orientata all’export per il 70%, con mercati target Stati Uniti, Canada, Nord Europa, supera i due milioni di bottiglie. “La guerra non ci sta penalizzando dal punto di vista commerciale perché la Russia e l’Ucraina sono mercati che incidono per il 5% sul totale delle nostre vendite. Abbiamo, invece, grandissimi problemi di reperibilità delle materie prime, come bottiglie, scatole, che comportano inevitabilmente ritardi nelle consegne.
Una buona ripartenza sia per i vini della Valpolicella sia per il Lugana che ha da poco un nuovo presidente del Consorzio. “Non sono molto pro consorzi, in generale. I consorzi devono tutelare e promuovere, ma a volte si mettono a fare anche politica”.
In collaborazione con maestri cioccolatieri, presentata la nuova pralina al cioccolato di Amarone.