Con 6 aziende su 10 (58%) che hanno registrato una diminuzione dell’attività a causa del Covid l’anticipo dei fondi europei al primo gennaio 2021 rappresenta una boccata d’ossigeno per l’agricoltura italiana. La nuova proposta emendativa che sarà inserita nel regolamento transitorio della Pac andrà a incardinarsi nel Recovery Fund con una dotazione per l’agricoltura di almeno dieci miliardi di euro, consentendo alle imprese agricole italiane già dal prossimo anno di avere a disposizione risorse finanziarie importanti. Fondi all’agricoltura senza precedenti ma da spendere bene, come sottolinea anche l’europarlamentare Paolo De Castro, relatore del provvedimento: “Dal 12 ottobre in Commissione agricoltura al Parlamento europeo voteremo la nuova proposta. Attraverso questo atto emendativo ci siamo impegnati a far arrivare ad agricoltori e produttori già dal 2021 e per tutto il 2022 oltre 8 miliardi di euro a prezzi correnti fissati dal Consiglio Ue per la ripartenza delle zone rurali. Di questa cifra circa 1,22 miliardi arriveranno agli agricoltori italiani, importo che con il co-finanziamento nazionale potrà essere come minimo raddoppiato”.
Il presidente della Coldiretti Ettore Prandini commenta: “Per sostenere le nostre aziende e superare il gap competitivo nei confronti degli altri Paesi l’agroalimentare va incluso anche nei progetti strategici da realizzare con le altre risorse del Recovery Fund. Si rivela necessario superare i limiti Ue alla capacità di investimento nel comparto agricolo ed alimentare, come Coldiretti ha chiesto. Il Recovery Fund è importante per recuperare i ritardi accumulati nelle infrastrutture, dai trasporti alla logistica fino alle energie rinnovabili, che penalizza le produzioni agroalimentari nazionali rispetto ai concorrenti. E poi spazio all’internazionalizzazione, agli investimenti in nuovi mercati, ma senza trascurare quelli consolidati come gli Stati Uniti che rappresentano un partner centrale per l’agroalimentare Made in Italy”.