Da un sogno e da una grande passione per la terra nasce, fra Rimini e San Marino, l’azienda San Valentino, guidata da Roberto Mascarin e Gianluca Marchetti, con l’obiettivo di elevare la percezione qualitativa dei vini di Romagna. Territorio, autenticità, tradizione che si salda con l’innovazione tecnologica sono il marchio di fabbrica di questa realtà produttiva in continua evoluzione.
Focus
Oggi vi racconto una storia. È la storia di una casa marrone dalle finestre colorate, situata sui colli riminesi. Le persone sono attratte da quei suoi colori sgargianti che risaltano in mezzo al verde della natura romagnola, e chiunque passi di lì si ferma alla ricerca di qualcosa da scoprire. Sembra una favola, vero? Invece questo posto esiste davvero: non si tratta di una casa, bensì dell’azienda agricola biologica San Valentino, che sorge tra Covignano e la Valmarecchia. Fondata nel 1990 da Giovanni Mascarin e in seguito presa in gestione dal figlio Roberto nel 1997, che insieme alla moglie Valeria decide di dar vita al proprio sogno di curare la terra e valorizzare il proprio territorio. Questa attività ha sempre avuto come obiettivo la produzione di vino di alta qualità che possa rispecchiare l’anima ricca ed energica del popolo riminese. Grazie alla zona strategica in cui si estende per 15 ettari, i prodotti sono favorevolmente influenzati da fattori come venti freddi, ore calde e soleggiate e brezza marina, che rendono il vino fresco, sapido e corposo. In azienda sono coltivati vari vitigni, ma il più importante è quello del Grechetto gentile, da cui deriva la Rebola: si tratta di un vitigno molto propenso all’adattamento a prescindere dal clima, ma che trova la sua massima espressione nel nostro territorio. Altri punti di forza sono il vitigno del Cabernet Franc, Syrah e il Sangiovese. Negli anni Duemila, la conduzione enologica era affidata a Luca D’Attoma che, forte delle sue origini toscane, seppe cogliere le affinità tra il suo territorio e quello riminese, valorizzandone al contempo ogni singolarità. Un’impostazione oggi portata avanti con coerenza e innovazione da un altro enologo toscano, Andrea Lupi. Nell’azienda San Valentino si pratica un tipo di vendemmia manuale, per poi passare ai vari processi di diraspatura, pigiatura fino ad arrivare all’invecchiamento in botte. Quest’ultimo può variare in tempo e in materiali a seconda delle diverse varietà di vino. Per esempio, tutti i rossi tranne lo Scabi invecchiano dieci mesi in acciaio e cemento a seguire altri mesi in bottiglia, mentre per altri vini si preferisce un invecchiamento in legno, poiché conferisce un aroma piacevole da scoprire. Questa azienda però possiede anche una storia importante che l’ha portata alla creazione del vino “Vivi”: esso è dedicato a Valeria, che nel 2017 ha perso la sua battaglia contro la leucemia. L’etichetta non vuole solo essere un richiamo al nome della moglie, bensì anche un inno alla vita, grazie anche ad una delle molte poesie scritte da Valeria riportata sulla stessa.
Dalla fine del 2022, a fianco di Roberto Mascarin, è arrivato alla guida dell’azienda San Valentino un nuovo amministratore: Gianluca Marchetti, imprenditore di San Giovanni in Marignano, con l’obiettivo di imprimere un ulteriore slancio alla crescita dell’azienda.
San Valentino ha anche un’intensa attività di esportazione, in quanto la percentuale annuale di export equivale al 60%, con destinazioni quali Inghilterra, Svizzera, Giappone, Taiwan, Thailandia, Danimarca, Stati Uniti e altre. Inoltre, questa attività è entrata a far parte di un progetto di promozione dei prodotti riminesi, che punta a far riscoprire i tesori del nostro territorio. Questa azienda è sicuramente una meta intrigante per chi è alla ricerca di nuove emozioni e un ottimo luogo per prendersi una pausa e riscoprire i sapori della nostra terra.
(di Noemi Marchetti, Erica Amati, Riya Bhuyan – tutor prof. Gian Maria Vannoni)