Il Vinitaly n.56 è alle porte (14-17 aprile) con l’anteprima di Opera Wine il 13 aprile, quest’anno dedicata alla lirica Patrimonio Unesco.
Un quartiere fieristico a Verona di oltre 180mila metri quadrati, con 4mila cantine presenti e produttori da 30 Paesi a sottolineare la maggior internazionalità della kermesse. Operatori in crescita da tutto il mondo grazie all’investimento di 3 milioni di euro nell’incoming (tra Veronafiere e Ice Agenzia), un percorso di selezione qualitativa avviato per l’edizione 2023 con un programma di recruiting che portò a Verona 29.600 operatori internazionali da 143 nazioni (su un complessivo di 93.000 presenze), di cui oltre mille top buyer scelti e ospitati da Veronafiere e Ice.
Il Salone Internazionale dei Vini e dei Distillati è sempre più targetizzato sulle esigenze delle imprese e sulla promozione del settore in Italia e sui mercati esteri, storici ed emergenti”. Va in questa direzione anche il nuovo piano strategico di Veronafiere “One 2024-2026” che prevede un rafforzamento ulteriore della mission di Vinitaly per amplificare la piattaforma promozionale del brand con investimenti per l’incoming sulla manifestazione e all’estero, nelle piazze export più strategiche (9-11 maggio è Wine to Asia e 2-6 settembre Vinitaly China Roadshow).
Confermato Vinitaly & the city, fuorisalone per gli appassionati, in calendario nel centro della città scaligera, dal 12 al 15 aprile 2024 (nel 2023, sono state oltre 45.000 le degustazioni da parte dei winelover).
Focus su Vinitaly Opera Wine 2024 ad aprire le danze: sono 131 i produttori selezionati da Wine Spectator e Veronafiere per Vinitaly Operawine n. 13, l’evento première del Salone internazionale che ogni anno premia l’eccellenza italiana. Per il 13 aprile, si contano 3 debutti rispetto alla selezione 2023, cui si aggiungono 6 aziende che tornano in lista dopo l’assenza dello scorso anno. Con 33 produttori, la Toscana è ancora una volta la regione capofila, ma sono confermati anche il secondo e terzo gradino del podio con Piemonte (19 aziende) e Veneto (18), seguiti, a loro volta, dalla Sicilia, che passa dalle 10 cantine del 2023 a 16. Il primato per rappresentatività va al Nord (43%), seguito dal Centro (33%) e poi da Sud e Isole (24%).
Fra le aree tematiche della kermesse veronese segnaliamo l’Organic Hall (area C, nuova posizione – edizione n. 9), salone dedicato al vino biologico certificato prodotto in Italia e all’estero, che quest’anno conta cento aziende, con la presenza di espositori internazionali provenienti da Ungheria, Slovenia e Austria. Confermate l’Enoteca Bio, le degustazioni in collaborazione con FederBio e Vi.Te e anche la International Wine Hall (tensostruttura D), padiglione dei paesi produttori esteri che scelgono Vinitaly quale loro vetrina espositiva a partire dalle aziende aderenti al progetto Open Balkan (Serbia, Albania e Macedonia del Nord), Francia con le maison di Champagne, Georgia, Ungheria, Brasile, Armenia, Sudafrica e Grecia. Ancora focus sulla “Mixology” (primo piano Palaexpo) con i nuovi trend internazionali: in programma nei quattro giorni di manifestazione masterclass guidate dai bartender più talentuosi. E non mancherà la “Micro Mega Wines – Micro size, mega quality” (area C, nuova posizione – edizione n. 3), all’insegna del “piccolo è bello”, ideata dal wine writer Ian D’Agata per Vinitaly, che mette al centro del progetto le produzioni di nicchia a tiratura limitata.
Fra le degustazioni da non perdere, spazio anche a Young to Young (14, 15 e 16 aprile), in cui giovani produttori si raccontano a giovani comunicatori del vino sotto la regia dei giornalisti enogastronomici Paolo Massobrio e Paolo Gatti. Interessanti i tasting dedicati alle produzioni biologiche certificate nell’Organic Hall, in collaborazione con FederBio e Vi.Te. In programma anche Oltre la Doc (14 aprile ore 15:00), la degustazione che festeggia i 50 anni della testata Civiltà del Bere, oltre ai numerosi momenti degustativi di espositori, Consorzi e associazioni. Sotto i riflettori, il panel delle super degustazioni realizzate da Vinitaly che quest’anno vede protagonisti gli spumanti italiani in “Cool under pressure Italy’s sparkling world” curato dal Master of Wine Gabriele Gorelli (15 aprile ore 11), e alcune delle denominazioni più rappresentative del panorama enoico del Belpaese in “Le quattro Grandi “B” del Vino Italiano: Barbaresco, Barolo, Bolgheri e Brunello” firmato da Ian D’Agata (16 aprile ore 11), uno dei più esperti wine writer mondiali, che idealmente vola anche nella terra del Dragone con “Italia-Cina: Andate e ritorno, un viaggio alla scoperte dei mondi nuovi del vino” (17 aprile ore 11). “I grandi vini autoctoni italiani” sono poi al centro della degustazione condotta dall’enologo Riccardo Cotarella (16 aprile ore 15). Segnaliamo lo spazio curato da Daniele Cernilli, direttore della Guida Essenziale ai vini d’Italia, pensato per buyer e horeca.
A tagliare il nastro del programma delle degustazioni il consueto walk around tasting dei Tre Bicchieri del Gambero Rosso (domenica 14 aprile dalle 11 alle 16), seguito da quello dell’Orange Wine Festival (lunedì 15 aprile dalle ore 11 alle ore 18) e da quello dell’Ais (mercoledì 17 aprile dalle 11 alle ore 15). Tornano tutti gli appuntamenti condotti dalla stampa estera in collaborazione con Vinitaly: da International Wine & Spirit Competition (15 aprile ore 15) a Decanter (14 aprile ore 15), da Weinwirtschaft (15 aprile ore 15) a Gilbert&Gaillard (16 aprile ore 15) fino a Vinum (14 aprile ore 15), Revija Vino (16 aprile ore 11), oltre al Seminario Permanente Veronelli (16 aprile ore 15). Anche le riviste americane accendono i riflettori sul vino italiano, a partire dai quattro workshop di “Wine Spectator” (14 e 15 aprile, due appuntamenti giornalieri dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 14 alle ore 16) e Wine Enthusiast, con il wine critic Jeff Porter a guidare “Rifermento Renaissance: Reviving Italian Sparkling Wine” (15 aprile dalle ore 14 alle 16, Wine2Digital Main Stage).