Numeri molto positivi per quanto riguarda l’incoming nei quattro giorni di manifestazione (2-5 aprile). Veronafere comunica che è record di top buyer selezionati e ospitati anche in collaborazione con Ice Agenzia: +43% rispetto al 2022, dagli Usa all’Africa, dall’Asia (con il grande ritorno della Cina e Giappone) al Centro e Sud America fino al Vecchio Continente tutto rappresentato e alle Repubbliche eurasiatiche. Un dato che incrementerà il totale del panel internazionale del business in fiera e che, secondo le proiezioni, dovrebbe superare il consuntivo 2022 di Vinitaly che si chiuse con 25mila buyer stranieri da 139 Paesi, il 28% degli 88mila operatori totali arrivati a Verona, facendo registrare la più alta incidenza estera di sempre.
“Si tratta di un risultato storico, frutto di un roadshow globale senza precedenti che ha coinvolto i principali player istituzionali della promozione del made in Italy”, commenta il presidente di Veronafiere SpA, Federico Bricolo. “Un deciso cambio di passo, in termini di investimenti e organizzazione, fortemente voluto dalla nuova governance con l’obiettivo di accrescere la competitività di Vinitaly in Italia e nel mondo”.
Numerosi operatori e importatori profilati da Stati Uniti e Canada, a pari merito con 200 top buyer: nuovi arrivi dalla grande distribuzione del Midwest e dai vertici della Nabi (National association of beverage importers, l’associazione degli importatori di vino negli Usa), con ben undici referenti della Société des Alcools du Quèbec (Saq) e del Liquor control Board of Ontario (Lcbo), due dei più importanti Monopoli canadesi.
Grande attesa per il ritorno della Cina che, dopo i lockdown e i divieti prolungati, è pronta a ripartire. Una selezione, quella realizzata dalla sede operativa di Veronafiere a Shangai unitamente agli uffici operativi della joint venture a Shenzen, che porterà a Vinitaly 130 responsabili acquisti, tra cui i primi venti importatori nazionali per volume e valore come Cws, Interpocrom e Asc, i principali gruppi di primo livello dell’horeca, da Vino Bento a Wine Universe e Gruppo Bottega fino Lady Penguin e Vinehoo, le piattaforme di e-commerce più referenziate.
“La strada per la crescita del settore è sempre di più l’export, come emergerà dal rapporto dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly e Prometeia che presenteremo a Roma il prossimo 22 marzo”, spiega l’amministratore delegato di Veronafiere SpA, Maurizio Danese”. “Un export che negli ultimi 10 anni vede il vino tra i comparti del made in Italy a maggior tasso di crescita e una bilancia commerciale sempre più determinante per il sistema Italia. Per questo, Vinitaly 2023 accelera il percorso di rinnovamento del format che, a tendere, sarà sempre più smart e funzionale alle esigenze delle aziende e del settore stesso. Lo scenario competitivo fortemente mutato in questi ultimi due anni ci impone di efficientare le risorse economiche ed organizzative per sostenere il posizionamento delle cantine sui mercati”.