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di Thomas Coccolini Haertl
Podere Magìa Lambrusco dell’Emilia IGT 2019
La scorsa settimana eravamo già con un vino che scalda le ossa. Poi è tornato il caldo e allora riemerge la voglia di bollicine per questa sorta di coda d’estate. Rimaniamo sulle uve rosse con un Rifermentato che rappresenta il territorio Emiliano. Siamo a Podere Magìa, alla fine della Pianura Padana dove iniziano a crescere le colline Fra Bibbiano e San Polo, in provincia di Reggio Emilia. Terre note per essere la culla del Parmigiano-Reggiano, formaggio straordinario. Dal Piemonte, passando per i vigneti di Banyuls-sur-Mer e altre esperienze internazionali, Stefano Pescarmona, cultore dell’agricoltura biodinamica e agronomo nonché docente universitario, nel 2013 si ferma in Emilia mettendo su famiglia e il suo Podere Magìa. Si innamora di un territorio che solo occhi esterni, imparziali come i suoi sanno avvalorare, da cui estrarre il meglio, in questo caso dai suoi vigneti di uve Lambrusco Maestri.
Podere Magìa Lambrusco dell’Emilia IGT 2019
Oltre a Malvasia di Candia Aromatica, Trebbiano Romagnolo e Spergola, la varietà di lambrusco scelta è Maestri che nell’alveo dell’Enza trova ragioni storiche e terroir. Un vino artigianale, nel senso più nobile, oltre che figlio di una lavorazione più che biologica, biodinamica. Qui si fa il vino solo con l’uva, frase che può sembrare un paradosso: niente solforosa, bassa resa e solo uve sane, quando madre natura lo concede. Come per altre bottiglie aperte, andremo indietro alla 2019, dimostrando che i Rifermanti di oggi, oltre a essere contemporanei, sono vini di grande longevità. Di colore rosso porpora intenso, impenetrabile e dai riflessi violacei, subito avvolge il calice con una voluminosa corona di bollicine in rapida evanescenza. Al naso restituisce note di fiori scuri essiccati, legati a un frutto rosso maturo, fra mora, prugna e latenze erbacee. Il palato è rivelatorio: una lieve tannicità concede spalla al vino e la fresca acidità stimola la salivazione per godersi i piatti del territorio. Corpo e persistenza completano il quadro, con ritorni vegetali e floreali.
Abbinamento di mare: Cozze alla scozzese, pancetta sidro e porro
Abbinamento di terra: tagliatelle al ragù reggiano condite con Parmigiano-Reggiano grattugiato (24 mesi)