… WHITE, PINK, ORANGE? – WEEK 15

Siamo a San Paolo di Jesi con il Verdicchio Bacareto di Ottavio Piersanti, azienda marchigiana che nasce nel 1955 con l’obiettivo di produrre spumanti. Negli anni ’70 inizia la produzione del Verdicchio e nel 1978 si acquistano i primi 4 ettari di terreno. Un vino da vigneto a Cupramontana – al cui centro si trova quello che resta del tempio della dea Cupra – e da vendemmia tardiva, con una parte di muffa nobile (10%), che ci dimostra le diverse anime del Verdicchio, la sua versatilità. Il Verdicchio può essere anche questo.
Una prima parte della raccolta si svolge verso ottobre, la parte muffata è vendemmiata a novembre inoltrato. Con l’anidride carbonica solida si cerca di non far ossidare le uve, segue spremitura soffice, illimpidimento del mosto, fermentazione sui 13-14 gradi. Il vino permane sulle fecce in acciaio per circa sei mesi. La parte muffata è vinificata allo stesso modo. Nel blend si aggiunge anche un 5% di vino dell’annata precedente maturato in barrique.
Il colore è giallo paglierino con riflessi oro, brillanti che rivelano l’assenza di ossidazione. Al naso si sprigionano profumi di frutta secca, in particolare di albicocca disidratata, frutta esotica e dattero, con suggestioni di spezie dolci e sentori di muffato e mela matura. Al palato è di buona struttura e morbidezza, con 4 g/l di residuo zuccherino, 5,2 g/l di acidità e ph 3,30. Armonico. Si apprezza meglio con qualche mese in più di bottiglia, ossia da luglio/agosto dell’anno successivo alla vendemmia, perché sviluppa aromi terziari che gli rendono onore. La muffa permette l’estrazione degli aromi e dei profumi in maniera maggiore di una maturazione tradizionale. Finale tipicamente amarognolo e di buon allungo gusto-olfattivo. Bottiglie 70mila. Winemaker Ottavio Piersanti.

” La personalità per un vino è ciò che il profumo è per un fiore” (anonimo)