… WHITE, PINK, ORANGE? WEEK 24

Questa settimana siamo in Romagna, a Covignano, a pochi chilometri dal Mar Adriatico, sulle colline riminesi, con il cru ViVi di San Valentino. Nel bicchiere una Rebola elegantissima che proietta al mare, dedicata a Valeria Vivian, moglie indimenticata di Roberto Mascarin, dalle cui iniziali nasce un inno alla vita. Un monovitigno che parte da due concetti fondamentali: territorio e uve sanissime.
Quelli di San Valentino sono vini completamente biologici, per un totale di 17 ettari in proprietà, tutti in collina ed esposti a sud e sud-ovest, di cui il 70% coltivati a sangiovese e rebola, il restante a cabernet franc, syrah e merlot. Il sesto di impianto prevede 5000 piante per ettaro, la resa è di un chilo di uva sempre per ettaro. I terreni, a 150 metri slm, in questo caso a Croce di Montecolombo, sono poveri, con piccole percentuali di argilla e calcare e sfruttano l’effetto regolatore permanente del calore portato dal vento marino, un aspetto di fondamentale importanza per la sanità delle uve. In vigna tecniche biodinamiche.
La fermentazione è naturale con lieviti indigeni. Il vino affina in cemento sulle fecce fini per 8 mesi con periodici batonnage.
Il colore è giallo paglierino molto luminoso. Al naso la finezza floreale, di ginestra e biancospino, e citrino-agrumata è accarezzata da sensazioni iodate e continui ritorni minerali. Al palato, freschezza, delicata salinità, lunghezza. Sa unire la leggerezza elegante del mare con la solidità della terra. Di grande pulizia espressiva e precisione. Tremila bottiglie. Enologo Luca D’Attoma.

“Il vino muove la primavera, cresce come una pianta di allegria, cadono muri, rocce, si chiudono gli abissi, nasce il canto” (Pablo Neruda)