… WHITE, PINK, ORANGE? – WEEK 25

Questa settimana siamo nel cuore della Romagna con Le liti bianche de I Sabbioni, azienda che fa parte del gruppo imprenditoriale del tessile Dino Zoli. Nel bicchiere un Sangiovese bianco molto territoriale che nasce dalla sabbia. Siamo a 70 metri slm, su colline faentine dal profilo dolce e dalla terra gialla e sabbiosa. L’Eden, il vigneto intorno alla torre di Oriolo, è un anfiteatro ventilato che guarda il mare, dove il Sangiovese, grande protagonista del territorio, è sempre asciutto e si caratterizza per sapidità ed eleganza. Il microclima trae beneficio sia dalla brezza adriatica sia dai venti dell’Appennino tosco-romagnolo. Tredici gli ettari aziendali di cui otto vitati. La produttività è di un chilo di uva per pianta.
Nell’estate del 1987 dalle sabbie di queste colline fu ritrovato il cranio del mammut che oggi compare nel logo aziendale.
Un Sangiovese in purezza, che è anche la base del metodo classico, uvaggio di cloni romagnoli ad acino grosso e prodotto nelle vigne più a nord. Si raccoglie la prima decade di settembre. La pressatura soffice è senza contatto con le bucce e la fermentazione avviene in acciaio a temperatura controllata. Seguono affinamento sulle fecce fini per 6 mesi sempre in acciaio, microfiltrazione delicata e minimo altri 3 mesi in bottiglia. Il colore ricorda la buccia di cipolla perché nella parte fermentativa si aggiunge sul cappello uva intera diraspata.
Il naso è floreale, con un delicato fruttato di pesca ed erbe aromatiche. Al palato fa capolino una piacevolissima freschezza su impronta salina, con ricordi esotici eleganti. Sembra quasi di masticare un chicco di uva senza buccia grazie a una corretta maturazione del grappolo. Intrigante la nota ossidativa che ricorda un’albicocca matura, nota che in genere ritroviamo sull’Albana secca e che in questo caso non ci lascia percepire il caratteristico finale amarognolo. Longevo. Cinquemilacinquecento bottiglie.