L’Italia segna un primato a livello comunitario con oltre 56mila giovani under 35 che ritornano alla terra e sono alla guida di imprese agricole, un dato in aumento del +12% negli ultimi cinque anni. Questo è quanto emerge da una analisi di Coldiretti su dati Infocamere al terzo trimestre 2019 in occasione della consegna degli Oscar Green (https://winestopandgo.com/news/assegnati-gli-oscar-green-della-coldiretti-che-premiano-linnovazione-dei-giovani/), il premio all’innovazione per le imprese che creano sviluppo e lavoro con i giovani protagonisti italiani del Green Deal. In Italia sono oltre 548mila le aziende condotte da under 35 in tutti i comparti produttivi, dal commercio alla manifattura, dall’abbigliamento ai servizi nel settore agricolo che – sottolinea Coldiretti – vanta più del 10% del giovani che fanno impresa e creano lavoro. Oggi sette imprese under 35 su dieci operano in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili. Un esempio di un buono stile di vita in Europa. Campagna sempre più attrattiva per i giovani perché l’agricoltura è diventata un settore capace di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo. Non è dunque un caso che oltre otto italiani su dieci (82%) sarebbero contenti se il proprio figlio lavorasse in agricoltura secondo l’indagine Coldiretti/Ixè. Segno dei tempi che stanno cambiando. Il mestiere legato alla terra non è più considerato l’ultima spiaggia di chi non ha un’istruzione, ma è la nuova strada del futuro per le giovani generazioni istruite. La capacità di innovazione e di crescita multifunzionale porta le aziende agricole dei giovani ad avere una superficie superiore di oltre il 54 per cento alla media, un fatturato più elevato del 75 per cento della media e il 50 per cento di occupati per azienda in più. Ma tra i giovani imprenditori agricoli non ci sono solo i cosiddetti “figli  di papà”, ma la vera novità rispetto al passato sono gli under 35 arrivati da altri settori o da diverse esperienze familiari, che hanno deciso di scommettere sulla campagna. Tra questi nuovi giovani imprenditori della terra ben la metà è laureata, il 57 per cento ha fatto innovazione, ma soprattutto il 74 per cento è orgoglioso del lavoro svolto e il 78 per cento è più felice di prima. Rilevante anche la presenza femminile, che sfiora 1/3 del totale (32 per cento). “È necessario investire nell’agricoltura, un settore strategico per far diventare l’Europa più sostenibile con una Politica agricola forte, semplice ed efficace e con risorse adeguate per consentire alle imprese di svolgere un ruolo essenziale nel presidio territoriale, nel contrasto alla crisi climatica e contro il dissesto idrogeologico in un percorso di grande supporto al Green Deal”, ha commentato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini. “Con il nuovo Fondo di transizione di 7,5 miliardi, saranno destinati circa 360 milioni di euro all’Italia, che ne dovrà versare invece circa 900, essendo contributore netto dell’Unione”. Conclude la leader dei giovani della Coldiretti Veronica Barbati: “Anche attraverso i giovani l’Italia ha conquistato un ruolo guida nel Green Deal a livello globale con l’agricoltura più green d’Europa, 299 specialità Dop/Igp/Stg riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, la leadership nel biologico con 72mila operatori, 40mila aziende agricole impegnare nel custodire semi o piante a rischio di estinzione e il primato della sicurezza alimentare mondiale”.