Assegnati gli Oscar Green 2020 all’innovazione della Coldiretti, alla tredicesima edizione, dopo una lunga selezione territoriale tra migliaia di giovani imprenditori di tutta Italia. Dagli abiti colorati con lo zafferano al mais di vetro delle tribù Cherokee, dalla maturazione dei grappoli d’uva negli abissi marini ai contadini anti mafia: tante le idee dei giovani finalisti del premio a Palazzo Rospigliosi. Nella categoria “Impresa4.terra” vince Massimiliano Gatti, che in Umbria ha trasformato la sua azienda nell’antico west con enormi bisonti che cavalcano proprio come avviene nei film. I premi sono stati consegnati nel corso delle finali di Roma, alla presenza del presidente della Coldiretti Ettore Prandini e della delegata nazionale dei Giovani Veronica Barbati. Il giovane imprenditore – afferma la Coldiretti – è stato premiato per aver creato una cultura d’impresa esemplare, riuscendo a incanalare creatività, originalità e grande abilità progettuale per lo sviluppo e la crescita dell’agricoltura italiana coniugando tradizione e innovazione. Del bisonte, tra l’altro, non si butta via niente, dalla pelle per prestigiose lavorazioni artigianali alla lana, ma anche in cucina è molto apprezzato dai ristoranti che puntano all’eccellenza e all’innovazione in tavola. Nella categoria “Creatività”, invece, il premio è andato a Giulia Arrighi (dell’azienda agricola Arrighi), giovane imprenditrice toscana che produce un vino bianco molto simile a quello prodotto 2500 anni fa. Come? Facendo maturare i grappoli appena raccolti negli abissi marini per accelerare il processo di fermentazione e restituire salinità, ma soprattutto per evitare di utilizzare solfiti. L’unico disinfettante antiossidante naturale impiegato nella produzione è il sale del mare, che durante i giorni di immersione penetra per osmosi all’interno dell’acino senza danneggiarlo. Il progetto elbano si chiama Nesos e l’uva utilizzata è l’ansonica, tipica dell’Elba.  L’azienda – sottolinea la Coldiretti –  è stata premiata per la genialità di una idea, la capacità di interpretare il futuro con il valore della tradizione e la capacità di sapersi mettere in gioco in quelle che appaiono sfide insuperabili. Nella categoria “Sostenibilità” trionfa Marco Zozzoli, un agricoltore friulano appassionato di antiche colture che, per produrre farina e biscotti, ha iniziato a coltivare un particolare tipo di mais, “la gemma di vetro” delle antiche tribù Cherokee, che non ha bisogno di trattamenti. La pannocchia – afferma la Coldiretti –  è più piccola rispetto alle altre ma è di straordinaria bellezza con tutte le tonalità del vetro, dal blu intenso al trasparente dell’acqua, fino al viola, vinaccia e turchese. Il contadino è stato premiato per avere sfidato l’omologazione, impiegato coraggio e passione per prodotti antichi che guardano al futuro dell’agricoltura. Nella categoria “Fare rete” vince Gianluca Nappo, che in Abruzzo produce accessori natural fashion senza utilizzare additivi chimici, semplicemente colorandoli con lo zafferano. Il giovane imprenditore ha aperto un punto vendita dei suoi prodotti in un territorio ferito dal terremoto. Nella categoria “Campagna Amica” a distinguersi è Leonardo Belotti, che in Lombardia si è inventato il primo formaggio di latte d’asina, chiamato Arlecchino perché viene prodotto grazie all’aggiunta di latte di capra e di mucca. Belotti è stato premiato per aver coniugato bontà, bellezza e inimitabilità della migliore tradizione italiana. In “Noi per il sociale” viene premiato il coraggio di Luca Cammarata, che in Sicilia è riuscito a trasformare l’ingiustizia in riscatto sociale cominciando a coltivare terreni confiscati alla mafia per convertirli in oasi di pace e tranquillità. L’azienda – conclude Coldiretti – è stata premiata per aver ridato, attraverso l’agricoltura, speranza, opportunità, legalità ed esempio di integrazione riuscita. “Le storie dei giovani vincitori dell’Oscar Green sono rappresentative di un modello di innovazione sostenibile in agricoltura, che affonda le sue radici nella terra e nelle comunità. Sono storie di giovani, veri protagonisti italiani del Green Deal, che nascono tanto dall’esigenza di rendere reale un sogno individuale d’impresa quanto dalla voglia di dare risposte alle necessità della loro collettività, realizzando prodotti originali o arricchendo il territorio di servizi altrimenti impossibili da garantire”, conclude la delegata nazionale di Coldiretti Giovani Impresa Veronica Barbati.