La decisione era nell’aria da qualche giorno visto il malumore che serpeggiava tra i molti produttori che temono un flop di visitatori e quindi di disperdere il denaro investito in tempi tra l’altro di crisi economica. E dopo lo slittamento della Prowein di Dusseldorf, ecco che stessa sorte colpisce Vinitaly a Verona, fra le fiere del vino con il maggior numero di visitatori. Mondo fieristico in crisi e mondo del vino in subbuglio. Decisione sulla quale ha pesato non poco la cancellazione dei voli su Milano da parte di molte compagnie aeree, soprattutto americane. L’evento è posticipato a giugno: se fino a poche ore fa nessuna data era certa, solo rumors, da poco Veronafiere ha comunicato il riposizionamento di Vinitaly dal 14 al 17 giugno (il 13 l’anteprima di Opera Wine), dopo aver consultato le posizioni degli stakeholder del mercato, incluse le principali associazioni di settore. L’Italia, terzo fra i paesi al mondo più contagiati dal coronavirus, sta vivendo una fase delicata della sua storia sociale ed economica. Decisione doverosa quella di Veronafiere per rispetto del settore del vino in primis.