L’industria dei viaggi, e quindi indirettamente quella del vino che al turismo oggi è sempre più collegata, ha subito il contraccolpo più pesante proprio nell’anno del turismo Italia-Cina. Il turismo cinese nel nostro paese negli ultimi 10 anni ha registrato una crescita continua (+17%) generando business a livello trasversale. I cinesi in Europa preferiscono l’Italia, con crescite di quasi il 20% annuo. Cinesi che in Italia vengono per motivi di soggiorno e turismo e muovono oltre 650 milioni di euro (Studi e ricerche Enit, agenzia nazionale del turismo). Numeri importanti. Ma i cinesi quali regioni frequentano maggiormente per motivi turistici, culturali, legati al fashion e non da ultimo enogastronomici generando un indotto? Lombardia (174,3 milioni di euro), Lazio (126,9 milioni di euro), Toscana (122,7 milioni di euro), Veneto (103,6 milioni di euro), Piemonte (47 milioni di euro). Il settore del turismo costituisce oltre il 10% del pil e impiega 4 milioni di lavoratori. Il problema oggi riguarda il turismo cinese in Italia e non solo, a fronte di cancellazioni da diversi paesi fra cui gli Stati Uniti e mancate prenotazioni. Difficile ora fare un pronostico serio dei danni visto che lo scenario è ancora in evoluzione. Il ministro dell’economia Roberto Gualtieri ha dichiarato che entro venerdì prossimo il governo varerà un decreto legge per il sostegno dell’occupazione e dei settori più colpiti dagli effetti del coronavirus, che prevede un pacchetto da 3,6 miliardi di risorse eccezionali. “Chiaro che per ridurre al massimo i danni economici occorre introdurre forti misure di contenimento del contagio, misure che hanno dei gravi effetti di breve periodo sull’economia, per via delle azioni restrittive imposte sulla circolazione delle persone e sugli eventi cancellati”, spiega l’economista Renato Brunetta. “Ridurre le prescrizioni di contenimento potrebbe generare meno effetti avversi di breve periodo, ma aumenterebbe il rischio di una espansione del virus, con effetti disastrosi nel lungo periodo, per via del potenziale maggior numero di casi registrabili”. La situazione che sta mandando in tilt l’economia impone serie riflessioni quando sarà superata questa fase di emergenza. Serie riflessioni politiche. Perché compito di un governo, di ogni governo indipendentemente dal colore politico, è tutelare prima la sicurezza e quindi la salute pubblica e di conseguenza l’economia. Misure restrittive messe in campo ora ci permettono di guadagnare in salute, un valore inestimabile e fondamentale per ripartire, molto più di un fatturato. Occorre agire nel breve periodo per tornare a progettare nel lungo periodo. Anche perché se non si tutela prima la salute come si può tutelare l’economia? O meglio ci può essere un’economia dove la salute non è tutelata adeguatamente? Aspetto le vostre email a redazione@winestopandgo.com