… WHITE, PINK, ORANGE? WEEK 4

Questa settimana siamo a Zenevredo, sulle colline oltre il Po, con il Metodo Classico Oltrenero Cuvee Emme Brut 2017 di Tenuta il Bosco. Il progetto Oltrepò Pavese della famiglia Zonin si arricchisce di un’altra sfida, una sperimentazione resa possibile dal cambiamento climatico: produrre un 100% Pinot Meunier, primo metodo classico blanc de noir da 100% Pinot Meunier dell’azienda e nuovo approccio di metodo classico in Oltrepò Pavese, terra storicamente vocata al Pinot nero.
Un Pinot Meunier che in questo territorio su suoli marnosi ricchi di argilla e calcare e con un clima più caldo e secco che in Champagne riesce a esprimere in purezza un risultato davvero interessante e caratterizzante. Pinot Meunier in genere utilizzato per i tagli per correggere le imperfezioni dell’annata, un po’ meno strutturato, più rotondo e meno adatto all’invecchiamento degli altri storici vitigni che compongono la cuvée di un grande Champagne.
L’obiettivo di “Oltrenero” è andare oltre, dimostrando che la tradizione deve confrontarsi con l’innovazione che il passare del tempo e delle condizioni climatiche impongono. Nel bicchiere un’infinita piacevolezza di beva, anche grazie al suo carattere fruttato, alle note aromatiche e alla morbidezza, senza stress da confronto con l’eleganza, l’austerità, la struttura del Pinot nero.
La vera sfida è osare giocando d’anticipo per centrare il momento perfetto della vendemmia, in modo da evitare un vino troppo carico, un po’ molle e con aromi caramellosi. Il Pinot Meunier è il vino aziendale con il ph più basso e con un’acidità di circa 6.7 g/l a fermentazione finita che si protrae per una quindicina di giorni, con sosta di sei mesi sulle fecce fini. Segue seconda fermentazione in bottiglia con permanenza sui lieviti per una paio d’anni per esaltare la caratteristica aromatica del vitigno e non dare troppo “peso” alla componente del lievito, cui si aggiungono ulteriori tre mesi in bottiglia. Degorgement a maggio 2020 e messa in commercio a fine ottobre. Il colore è naturale, brillante, leggermente ramato e con riflessi dorati. La bollicina è fine, ben definita. Al naso a marcare in prima battuta è la frutta gialla, susina e albicocca, con sfumature eleganti di eucalipto che dialogano con la mandorla amara e in chiusura con un leggero marzapane. La bocca è cremosa, croccante, di una buona freschezza che lo allunga, scattante, con un residuo zucccherino tra 7,5-8 g/l che esalta le note dolci, quasi di pasticceria, che il Pinot Meunier possiede. Un metodo classico che mette in evidenza le differenze rispetto al Pinot nero, recuperando nel mondo della spumantistica una piacevolezza di fondo. Bottiglie 3300 bottiglie. Enologo Stefano Ferrante.

“Credo che l’Oltrepò debba distinguersi sul blanc de noir e che il Pinot Meunier rappresenti un nuovo modo di intendere il metodo classico sul territorio” (Stefano Ferrante)