Al via lunedì 15 marzo, sotto la direzione di Alberto Mazzoni, dodici digital tasting, già sold-out, alla scoperta dei vini marchigiani, dalle denominazioni più affermate a quelle meno conosciute, organizzati da Imt (Istituto Marchigiano di Tutela Vini) e in diretta streaming dallo studio Marche a Palazzo Baleani di Jesi. Un programma rivolto all’Italia e all’Europa: Marche tasting!, 8 degustazioni destinate a quindici giornalisti nazionali di settore per ciascun appuntamento; Verdicchio&Co, 4 incontri pensati per la stampa e i sommelier esteri. La scelta delle degustazioni online nasce dall’esigenza di tenere alta l’attenzione su una regione nota per il Verdicchio, ma che meriterebbe più fortuna anche sugli altri vini visto l’ottimo rapporto qualità-prezzo.
Si parte dall’Italia lunedì 15 marzo con il tasting del Verdicchio dei Castelli di Jesi. Il viaggio alla scoperta delle denominazioni marchigiane continua il 29 marzo con il Rosso Conero. Appuntamento ad aprile per il Verdicchio di Matelica (12 aprile) e per la Lacrima di Morro d’Alba (26 aprile). Si prosegue a maggio con i Colli Maceratesi Ribona (10 maggio) e le Doc di Nicchia: Bianchello del Metauro, Colli Pesaresi, Esino, I Terreni di Sanseverino, Pergola, San Ginesio e Serrapetrona (24 maggio). Chiudono i tasting le Docg: Castelli di Jesi Verdicchio Riserva, Conero Riserva, Verdicchio di Matelica Riserva e Vernaccia di Serrapetrona il 7 giugno e le bollicine marchigiane, dalle Doc alle Igt, il 14 giugno. Per l’Europa, la partenza è in Olanda martedì 16 marzo e la replica il 30 marzo con una masterclass dedicata in particolare al Verdicchio. Stesso format in Germania il 12 e il 19 aprile, che continua il tour delle degustazioni europee. In lavorazione ulteriori incontri nei Paesi Baltici, in Finlandia e in Svezia.
Roberto Potentini, enologo e docente, a proposito dei vini delle Marche ha dichiarato in una intervista: “La motivazione nobile invece è che il vino marchigiano ha quello che in Italia chiamiamo genius loci. Ossia, i vini marchigiani sono scientificamente distinguibili, tipici e non sono riproducibili sul profilo sensoriale. Il vino marchigiano ha carattere, una Vernaccia di Serrapetrona, un Verdicchio di Matelica, una Lacrima di Morro d’Alba in mezzo a cento bianchi e cento rossi è assolutamente riconoscibile. Oggi il valore aggiunto di un vino è proprio questo: fare vini buoni e riconoscibili al tempo stesso.»
IMT: DAL 15 MARZO DODICI DIGITAL TASTING DELLE DENOMINAZIONI MARCHIGIANE
