WINESTOP&GO – SPECIALE EMILIA ROMAGNA (12)
IL NOSTRO SOMMELIER VI CONSIGLIA… ERMETE MEDICI A REGGIO EMILIA
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Eccoci alla dodicesima tappa dello Stop&GO emiliano. Quando in provincia di Reggio Emilia si parla di Lambrusco, è impossibile non citare Medici Ermete. Intanto per la storia, parliamo di una cantina nata dalla famiglia – pensate! – nel 1890. Sulla via Emilia, Remigio Medici era anticamente proprietario di 3 osterie e per valorizzare le vigne di proprietà decise di creare anche la cantina. Alla seconda generazione arriva Ermete, a lui si deve il nome attuale e la crescita dell’azienda, successivamente potenziata dai figli Giorgio e Valter con l’inizio dell’esportazione, assieme all’altro grande nome dell’Emilia, Chiarli, nel boom americano del Lambrusco degli anni ’70.
Ma in verità, non tutte le strade portano a Roma, come si suol dire. Infatti alla fine degli anni ’80 si diffonde la cultura del Lambrusco dolce che si esporta persino venduto in lattina! In quel periodo – post scandalo del vino al metanolo, scoppiato nel 1986, per intenderci, per cui uno dei principali colpevoli per un cavillo legale dopo tre anni dalla condanna era già fuori ed era tornato a produrre vino – la quantità diviene l’unico obiettivo di cooperative e conferitori.
Oggi, finito il secolo, col nuovo millennio, tutto ciò sembra preistoria. Siamo ripartiti da zero e così le più rinomate cantine hanno ricostruito non solo il vino, ma anche la cultura che ci sta dietro. In particolare Medici, con l’arrivo della quarta generazione: Alberto e Pierluigi, poi Alessandra, oggi responsabile dell’area hospitality, che ci mostra la prestigiosissima acetaia di famiglia. Pensate che il nostro Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia, oltre ovviamente a quello di Modena, Covid a parte, non si è mai fermato nemmeno con i vincoli aeroportuali diffusisi nel periodo della lotta al terrorismo internazionale. Infatti la nota bottiglietta da 100 ml riempita del nobile balsamo è di formato compatibile con le norme aeree on board, dunque si è comprata sempre, quasi come un elegante profumo di classe da portare in borsetta. Tornando al vino, nei primissimi ’90 la famiglia Medici decide di stravolgere il metodo di produzione, ripiantano i vigneti con un abbassamento delle rese in vigna pari a un 35% rispetto al disciplinare e da lì nel 1993 nasce uno dei Lambrusco di riferimento più premiati della storia: il Concerto da uve Salamino.
L’azienda dei giorni nostri possiede circa 80 ettari vitati in regime biologico: territori di pianura e collina, in funzione delle varietà vitivinicole, ripartiti tra le aree a più alta vocazione della regione, per una produzione totale di 850.000 bottiglie annue in distribuzione su 70 paesi nel mondo, oltre a un’altra importante quota di imbottigliamento per conto terzi.
Con Alessandro Medici siamo dunque arrivati alla quinta generazione e intanto questo nome, attraverso le guide di settore e prestigiosi riconoscimenti, è entrato a far parte dei migliori vini italiani, portando il Lambrusco con la “L” maiuscola nel tempio dell’eccellenza. Guidati da Alessandro arriviamo alla degustazione, partendo da Unique Metodo Classico Rosé Brut, da uve 100% Marani, della storica Tenuta Rampata, vinificate con breve sosta sulle bucce e tre sboccature differenti: 24, 30 e 34 mesi, attualmente per 2000 bottiglie a tipologia, ma con l’intento di crescere decisamente sulle quantità. La vendemmia 2018 (12% Vol.), con dosaggio di 4 gr/l e sboccatura a settembre 2020, si presenta di un raffinato color oro rosa intenso, decisamente fresco e fruttato, con delicate latenze di rosa e un finale acido mai vibrante.
Incuriosisce tanto il Phermento, il cui nome riconduce inevitabilmente alla rifermentazione in bottiglia, vinificato con uve 100% Sorbara di oltre trent’anni provenienti dalla riva sinistra del Secchia, in quel di Sozzigalli, nel Modenese. L’annata 2015 è stato il primo progetto di Alessandro, appena giunto in azienda che ha perseguito la volontà di produrre un vino che tornasse alle origini, seppure con le metodologie di cantina contemporanee. E la risposta della clientela è arrivata immediata. Le poche migliaia di bottiglie delle annate 2016, ’17,’18 e ’19, in degustazione, si sono esaurite in pochissimi giorni. Le quantità sono sempre cresciute e l’annata 2020, da poco messa in bottiglia, è arrivata a 13.000 pezzi. Per gli amanti di questo vitigno in purezza, Phermento è un riferimento, perdonate la rima. Già il colore è estremamente invogliante, un rosa carico, fra il buccia d’arancia e la tipicità cromatica di questo vitigno molto in voga, con note olfattive di frutta rossa, a prevalenza lampone, asciutto al palato, anche astringente e dal finale sapido che ben si presta ai nostri salumi emiliani.
Il fratello nobile del Concerto, non poteva che essere il Gran Concerto, il prodotto di punta della linea Medici Ermete. Un Metodo classico di Salamino in purezza , 6 gr/l di residuo zuccherino, in degustazione il 2018, con sboccatura ottobre 2021, e solo 3000 bottiglie. Il colore rosso rubino tipico dei nostri Lambrusco regala subito note di frutta a bacca rossa, un piacevole sottobosco e una vivacità che invoglia a riempirsi bene il palato, con bollicine finissime di lunga persistenza, quasi una crema che ci porta fino alla lunga freschezza finale. Certamente da abbinarsi al cotechino con lenticchie.
La degustazione si conclude con un vino molto accattivante, il Carezza, pensato per avviare i giovani alla cultura del Metodo classico. Prezzo, etichetta – che ricorda il fondale del fiume Secchia – e sosta breve di 12 mesi sui lieviti lo portano a essere un vino entry level di largo consumo per la categoria. Da uve Sorbara 100% si presenta di un colore rosa scuro, decisamente alla moda. Un prodotto che con grande lungimiranza, una delle doti che sta dimostrando Alessandro Medici, può davvero avviare l’Emilia al progressivo innalzamento della qualità del Lambrusco, nobilitandolo alle bollicine fini degli champenoise italiani.