Il settimanale del vino italiano diventa globale: nasce Wine World Magazine del Corriere Vinicolo in collaborazione con Vinitaly. Edito in forma cartacea e digitale diventerà trimestrale nel 2021 e sarà inviato ad oltre trentamila operatori specializzati di tutto il mondo fra produttori, tecnici di cantina, buyer, distributori. Il Corriere Vinicolo apre, per la prima volta, le sue pagine al mondo, con l’obiettivo di “parlare al pianeta globale del vino e parlare del pianeta globale del vino con parole ma anche numeri, dati e inchieste, analisi e scenari”, come si legge nell’editoriale di presentazione. “A una iniziativa di questo tipo ci stavamo pensando da un anno”, commenta Giulio Somma, direttore del Corriere Vinicolo. “Da una parte Unione Italiana Vini è proiettata su un piano internazionale perché le politiche agricole e vinicole si fanno ormai a Bruxelles, non più a Roma. Tutto il lavoro di sviluppo delle relazioni internazionali negli ultimi anni è proiettato a livello europeo. Abbiamo la vicepresidenza del Comité Vins da molto tempo, che raccoglie le associazioni dei produttori vinicoli di tutta Europa in rappresentanza di migliaia di imprese che a loro volta rappresentano più del 90% dell’export europeo di vino. Siamo costantemente in contatto con Bruxelles, necessariamente anche la politica è diventata europea. Se pensiamo poi al grande tema del libero scambio, dei dazi, vediamo come la politica è diventata globale. Restiamo sempre il giornale del vino italiano, ma abbiamo cercato di dare conto di questa proiezione internazionale che la politica del vino da qualche anno ha assunto”. Secondo punto fondamentale il Simei. “Il Simei è stata la manifestazione intorno cui si è ritrovata la filiera dei macchinari e delle tecnologie per la viticoltura e l’enologia”, continua Somma. “Il salone è nato come esigenza promozionale, ma poi di fatto è diventato un punto di identità forte di questa industria che solo dopo il Simei troverà nell’Anformape costituitasi all’interno di Unione Italiana Vini la sua associazione di riferimento. Questa filiera è quella che ha portato il vino ad essere un prodotto globale. Grazie alla tecnologia e al know how italiani oggi il vino si fa in tutto il mondo. Un processo che è stato possibile grazie a noi, alla nostra industria che però non aveva ancora avuto un riconoscimento in tal senso. Una politica che diventa globale e una filiera dei macchinari che ha portato il vino in tutto il mondo necessitavano di uno strumento che portasse la voce di queste realtà ai quattro angoli del pianeta, che testimoniasse il fatto che siamo stati noi il motore della globalizzazione del vino. Globalizzare la produzione significa aumentare la competizione, però di fatto significa anche riaffermare il primato mondiale italiano sulla capacità di costruire e progettare macchine e strumenti per fare il vino”. Terzo elemento: le aziende che vendono tecnologie e hanno portato il vino nel mondo sono aziende globali. “Queste grandi realtà oggi hanno livelli di fatturato nell’export molto più alti di quelli che raggiungono in Italia. Noi abbiamo raccolto queste tre esigenze e abbiamo iniziato a lavorare a un giornale che parlasse al mondo del vino globale e al tempo stesso del vino globale. In questo primo numero abbiamo una sezione dedicata ai mercati che rimarrà il nocciolo di tutto il lavoro. Il tema dell’import negli Usa interessa il mondo intero non solo l’Italia, così il tema della crisi del mercato cinese e del cambiamento climatico. Tutti i produttori del mondo possono trovare interesse in questi articoli. Le tecniche e le tecnologie di potatura, il lavoro sui terreni, sui sesti di impianto che devono cambiare in funzione del cambiamento climatico sono un’esigenza mondiale. Da qui è nata la nostra sfida. Con Vinitaly, che ha deciso di ‘sposare’ il nostro giornale come media partner della manifestazione, abbiamo cominciato a lavorare insieme a un progetto che desse spazio anche alle attività, politiche e strategie di Veronafiere con una campagna di diffusione congiunta. Il magazine lo diffonderemo a trentamila lettori, tra digitale e cartaceo, sia utilizzando i nostri indirizzari sia quelli di Vinitaly che ha un patrimonio di molte migliaia di contatti tra importatori, ristoratori, enotecari e quant’altro, con i quali rafforzerà un dialogo costante grazie al nostro trimestrale”.