Per la prima volta dall’approvazione della menzione, nel 2019, esce sul mercato il Custoza Riserva. L’intento è di dimostrare il potenziale evolutivo del vino simbolo di Verona. La menzione Riserva è, infatti, prevista solo per i vini Custoza sottoposti ad un affinamento minimo di 12 mesi. Un percorso iniziato con  il Custoza Superiore, vino di cui si è più che triplicata la produzione negli ultimi 5 anni.

“Il Consorzio è una realtà dinamica e compatta e, con il consenso di tutti i produttori, si è scelto di uscire sul mercato ora, nonostante la modifica del disciplinare risalga al 2019”, afferma la presidente Roberta Bricolo. “Il Custoza Riserva esalta il fattore umano e la visione imprenditoriale dell’azienda. Con questa menzione si passa dal focus sul prodotto a quello sul produttore che lo firma, che mette il suo lavoro e le sue emozioni. Un valore che è espresso da chi segue tutta la filiera produttiva, dal vigneto alla bottiglia. Le Riserve, assieme ai Superiore, sono le più alte espressioni del Custoza, frutto di ricerca, conoscenza del terroir e consapevolezza. Il Custoza Riserva è un’espressione che esula da ciò che già si conosce della denominazione e che dimostra come questo vino sappia reggere la sfida del tempo”.

Il Custoza, denominazione approvata nel 1971, ettari vitati 1400 ettari, per un totale di bottiglie prodotte in media all’anno di 11.000.000, viene prodotto tra i comuni di Sommacampagna, Villafranca di Verona, Valeggio sul Mincio, Peschiera del Garda, Lazise, Castelnuovo del Garda, Pastrengo, Bussolengo e Sona.  La particolarità è data dal blend di tre varietà autoctone, che i produttori interpretano con una vera e propria arte dell’assemblaggio. Ciò consente di esaltare il profumo delicato, floreale e fruttato della Garganega, il colore caratteristico del Tocai friulano e i sentori leggermente aromatici della Bianca Fernanda, così come i caratteri peculiari delle altre varietà a bacca bianca coltivate nella zona. Il Custoza Riserva sarà presentato al mercato con una serie di eventi rivolti al trade e alla stampa, il primo dei quali si è svolto a Vinitaly grazie alla masterclass condotta da Marco Sabellico, curatore della Guida Vini d’Italia del Gambero Rosso.