Per il made in Italy agricolo, in evidente stato di sofferenza economica, servono decisioni rapide, anche per evitare che il paese diventi terra di saccheggio da parte di altri Stati. Il malumore tra i produttori agricoli dei vari settori è palpabile. “Serve rapidità da parte del Governo nella emanazione dei bandi indigenti per dare respiro alle aziende agricole durante l’emergenza coronavirus. Chiediamo inoltre di inserire delle clausole anti speculazione volte a escludere quelle imprese che in questo periodo speculano sugli agricoltori e non rispettano i contratti”. Lo ha detto Fabio Rolfi, assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, che in videoconferenza ha parlato con il ministro Bellanova e gli altri assessori regionali all’Agricoltura dei problemi legati al settore primario causati dall’emergenza in corso.”Per aiutare gli agricoltori lombardi – ha sostenuto l’assessore Rolfi – serve un coinvolgimento della Gdo per una responsabile valorizzazione dei prodotti italiani sugli scaffali dei supermercati anche in virtù dell’aumento delle vendite. È necessario infine il pagamento delle calamità naturali già riconosciute su cimice asiatica e maltempo del 2019 e serve una sospensione del registro debitori creditori. È il tempo di accelerare e semplificare, non quello di fare i poliziotti con le aziende”. E conclude: “Ho richiesto al ministro un intervento in sede europea per l’applicazione degli ammassi privati, volti ad allentare la pressione sull’offerta, ritirando parte dei prodotti dal mercato differendone dietro incentivo la vendita a un periodo migliore. Soprattutto il settore lattiero caseario soffre questo momento e sarebbe opportuna l’attivazione con fondi europei della compensazione sulla minor produzione come avvenne nel 2016 dopo la questione quote latte”. Ma anche la filiera del vino (che riunisce le principali organizzazioni del settore) chiede interventi straordinari. Si è visto nei giorni scorsi con una lettera indirizzata alla ministra delle Politiche agricole, alimentari e forestali Teresa Bellanova per mettere sul tavolo le difficoltà che il mondo vitivinicolo sta vivendo a causa della grave crisi sanitaria e consequenzialmente economica dovute alla diffusione della Covid-19. A livello nazionale si chiede la convocazione del tavolo vino perché operi come cabina di regia del settore per le iniziative urgenti di supporto e si ritiene necessario prevedere un “Piano Strategico di sostegno all’export vitivinicolo nazionale”. Si propone all’esame della ministra una prima serie di misure che riguardano, a livello europeo, una “forte flessibilità” nelle misure già esistenti, tra cui il sistema delle autorizzazioni per gli impianti viticoli, la ristrutturazione dei vigneti, investimenti e promozione per liberare risorse a favore del settore.