TERRITORIO E CANTINE

Agosto all’insegna del Friuli Venezia Giulia per weekend rilassanti nel verde alla scoperta dei vini e dei prodotti gastronomici del territorio fra cantine, caratteristiche e familiari osmize sul Carso, agriturismi e wine relais dove apprezzare l’esclusività di un territorio in cui si incontrano la cultura italiana, slava e germanica in un caleidoscopio di sapori e tradizioni. Un territorio di confine ma al centro dell’Europa, in cui in poco più di cento chilometri si passa dalla montagna alla collina al mare lungo itinerari turistici ed enogastronomici tanto insoliti quanto suggestivi studiati dalla Strada del Vino e dei Sapori del Friuli Venezia Giulia (http://www.tastefvg.it). Tante idee e iniziative per week-end all’aperto a contatto con la natura: da Vigneti aperti, una serie di eventi in vigna con possibilità di degustazione e picnic, organizzati dal Movimento Turismo del Vino FVG, che proseguiranno fino ad ottobre, al format Art &Taste. Uno degli appuntamenti di maggior successo dell’estate è Calici di Stelle, dedicato alle degustazioni di vini e prodotti regionali con esperienze uniche sotto le stelle, nel cui cappello sono raccolti più eventi diffusi che si concluderanno il 16 agosto. Venerdì 7 agosto Calici di Stelle in villa è da De Claricini a Moimacco e sabato 8 agosto a Tenuta di Blasig a Ronchi dei Legionari. Il calendario con le proposte e le cantine aderenti lo potrete trovare sul sito del Movimento Turismo del Vino FVG (http://www.mtvfriulivg.it/index.php/it/eventi/calici-di-stelle-2020/calici-di-stelle-in-cantina).
Molti gli appuntamenti proposti anche da Città del Vino, con degustazioni enogastronomiche, cene e musica fra Aquileia, Prepotto, Duino Aurisina, Camino al Tagliamento, per il cui programma completo vi rimandiamo al sito ufficiale
(http://www.cittadelvino.it/articolo.php?id=NTE2MQ==) .
Invece il format Art & Taste promosso nel 2019 da PromoTurismoFVG e Strada del Vino e dei Sapori associa la musica dal vivo e l’arte alle eccellenze enogastronomiche del territorio. Cantine, vigneti, distillerie, birrifici aderenti alla Strada del Vino e dei Sapori diventano teatro di eventi di musica classica, pop, rock, jazz. Il 6 agosto a partire dalle ore 19.30 il picnic romantico al tramonto è stato nell’arena naturale che circonda I Magredi con la musica dei Friul Folk Trio, ma tanti altri appuntamenti accompagneranno l’estate all’insegna di un enoturismo slow e nel pieno rispetto di tutte le norme di sicurezza dettate dal Covid-19 (https://www.turismofvg.it/art-and-taste)

*VINI CONSIGLIATI

Venica & Venica: fra i vini bianchi, oltre al celebre Sauvignon Ronco delle Mele, sanno coniugare freschezza e struttura il Friulano Ronco delle Cime, la Malvasia istriana Petris, il Pinot Bianco Talis. Fra i rossi, che costituiscono il 15% della produzione aziendale, la novità del 2020 è lo Schioppettino (Doc Friuli colli Orientali), una tiratura limitata per pochi appassionati, da uve tipicamente friulane e di grande territorialità, carattere e pulizia. Siamo sul Collio, area storicamente vocata alla produzione di vini di impronta territoriale particolarmente longevi.

Parovel: fra i vini bianchi, si distinguono per la loro eleganza il Matos Nonet, uvaggio di Malvasia istriana, Sauvignon e Semillon, dal sentore di cera d’api e frutta secca, la Vitovska Barde e la Malvasia Istriana Barde (leggermente aromatica, uno dei nostri migliori assaggi). Fra i rossi, il Refosco dal Peduncolo Rosso, che abbiamo già recensito nella nostra rubrica WineCode e che dimostra come il territorio sia vocato anche alla produzione di vini rossi la cui vena tannica è dominata dalla freschezza. Siamo a San Dorligo della Valle, sul Carso, l’altopiano caratterizzato dalla roccia che si estende a est e a sud-est della città di Trieste. Lungo il corso del torrente Rosandra, nucleo del Parco Naturale della Val Rosandra, sono visibili i resti dei mulini con tratti di canali e macine. Non perdetevi la degustazione del pregiato olio della casa.

Bajta Sales: una fattoria carsica che all’ottima produzione di carne suina, da razza Krskopoljski incrociata con la cinta senese e allevata allo stato brado, e di bovini di razza Scottish Highland, che la famiglia Skerlj ha introdotto nelle terre carsiche, affianca la produzione vincola. Da provare, il Terrano affinato in legno (che recensiamo questa settimana nella nostra rubrica WineCode), la Malvasia istriana e il Terraroza, un Metodo classico da uve Refosco d’Istria da servire come aperitivo con un piatto di affettati, che ben sopporta per la sua struttura, o con preparazioni a base di pesce grasso o in salsa di pomodoro.

Cantina Produttori Cormons: il Doc Collio da uve autoctone, uvaggio di Malvasia istriana, Friulano e Ribolla Gialla, in cui i tre vitigni sono perfettamente riconoscibili; il Metodo classico brut Kremaun, blend di Chardonnay e Pinot bianco; il Vino della Pace, assemblaggio di Ribolla Gialla, Malvasia istriana, Friulano, Chardonnay e Pinot bianco; il Sauvignon, dal gusto più internazionale che friulano. I vini di questa realtà cooperativa, con sede a a Cormons, si caratterizzano per l’ottimo rapporto qualità-prezzo.

*ABBINAMENTI E PRODOTTI TIPICI

Terrano e Refosco, ma anche il Metodo classico, li abbiniamo con la pregiata carne suina e con gli affettati da maiali allevati allo stato brado nelle osmize del territorio, con il prosciutto di Sauris, con la polpetta affumicata Pitina in accompagnamento con polenta e crema di Frant. Da gustare, la porcina, un lesso servito nel panino con senape e rafano. I vini bianchi (così come le bollicine) sono ideali per un aperitivo servito con la variegata produzione casearia, fra cui il formaggio Dop Montasio, che si produce in Friuli dal 1200, lo Jamar stagionato almeno 4 mesi in fondo a una grotta carsica, il formaggio Monte Re oggi prodotto in un unico caseificio al confine tra l’Italia e la Slovenia, il frico portabandiera del gusto furlan doc, ma anche a tutto pasto con il pesce di Valle della laguna di Marano (fasolari, orate, branzini, anguille), la selvaggina acquatica di laguna di Pocenia, le specialità d’oca di Precenicco. Oltre alla più conosciuta jota, una minestra di fagioli e crauti, piatto tipico locale sono i Cjarsons carnici, ravioli semidolci ripieni con erbe spontanee o di patate, misto di uvetta, qualche volta cioccolata, conditi con burro fuso e cannella. 

Qualche nome da annotarvi? Il prosciutto di Cormons D’Osvaldo; i formaggi biologici della fattoria Zoff, in particolare meritano una menzione la ricotta con solo siero di latte, le caciotte aromatizzate ai petali di rosa, fiori di sambuco, menta piperita, calendula, salvia, ortica e il Formaggio di Fossa, che stagiona nella fossa di Renato Brancaleoni da agosto a novembre; l’aceto della Subida, affinato in botti di legno per oltre tre anni, da uve selezionate raccolte nel vigneto adiacente l’acetaia, da un progetto di Josko Sirk; il raffinato olio evo monocultivar, ricco di polifenoli, da varietà Bianchera Tergeste Dop di Parovel, sul Carso; gli oli evo monocultivar Maurino e Bianchera di Komjanc, 900 ulivi in produzione sul Collio, tra Gorizia e Cormons, dal gusto fruttato e intenso il primo, piccante il secondo; l’aceto balsamico da uve refosco e friulano di Midolini, la balsameria più grande al mondo certificata nel  libro del Guinness dei primati nel 1998, sui colli Orientali del Friuli, dove l’aceto invecchia per molti anni in botticelle di sette diversi legni pregiati, da abbinare anche con il cioccolato; l’agribirrificio Villa Chazil, dove bere una buona birra artigianale di produzione propria e passeggiare tra le coltivazioni di luppolo.  

DOVE MANGIARE E DORMIRE Un luogo ideale per dormire nella tranquillità delle colline è il wine relais Venica & Venica, a Dolegna del Collio, con piscina all’aperto, campi da golf, giardino, terrazza panoramica, sei camere molto curate sopra la cantina e con possibilità di prima colazione (http://www.venica.it); la Bajta Sales è una fattoria carsica con wine shop gourmet, agristorante con i prodotti tipici aziendali, suini allevati allo stato brado nel bosco circostante e cinque camere doppie, una sistemazione perfetta per chi ama percorsi naturalistici e passeggiate per ammirare le doline carsiche (http://www.bajta.it); l’ospitalità tipica familiare con tavoli all’aperto fra alberi da frutto, ulivi e vigne è di casa all’osmiza Pipan Klaric, a Duino Aurisina, con taglieri di salumi di produzione propria e gli ottimi formaggi del Carso del caseificio di Dario Zidarich, come lo Jamar, piccante e intenso, maturato in una grotta a una profondità di 70 metri, ma sono serviti anche piatti caldi e vini in caraffa di ottima qualità a prezzi veramente competitivi (http://www.pipan-klaric.it); l’anima e il folclore del Friuli Venezia Giulia passano anche attraverso le tante trattorie del territorio, spesso chiamate osterie, ma in realtà veri e propri templi della buona cucina, come la trattoria al Piave a Corona, nel cuore dell’Isontino, cucina casalinga territoriale e marchigiana, dove non solo gnocchi, tagliatelle e ravioli ma anche il pane sono fatti in casa (http://www.trattoriaalpiave.it); raffinato tempio gourmet segnalato dalla Guida Michelin, dove non manca da parte del titolare un accurato racconto dei piatti, delle materie prime e del territorio, è la trattoria e albergo Da Nando, a Mortegliano (UD), con una cantina fornitissima di oltre 120000 bottiglie e dove non farsi mancare gli ottimi porcini, i prosciutti e il pesce, con possibilità di restare a dormire (http://www.danando.it); La Subida – Trattoria al Cacciatore, della famiglia Sirk, un country resort una stella Michelin tra i vigneti e i boschi del Collio goriziano, che coccola i suoi ospiti con una cucina di territorio per veri gourmet e prodotti tipici di prima qualità scelti personalmente da Josko Sirk, fra cui l’eccellente aceto di produzione propria, con possibilità di picnic e alloggio nel bosco in camere studiate al dettaglio e dotate di ogni confort, fra un mare di felci e vasche per un bagno all’aperto (http://www.lasubida.it).

DA NON PERDERE Il Carso, triestino e sloveno, è un altopiano roccioso calcareo puntellato da suggestive grotte. Su queste terre battute dal sole e dal vento la vite regala vini molto minerali, dal sapore inconfondibile. Qui non bisogna farsi mancare i magnifici formaggi non pastorizzati per mantenere la carica batterica intatta ed esaltare la ricchezza botanica presente nel formaggi. Le cantine scavate nella roccia, dove riposano le bottiglie di vino senza regolazione termica, sono uno spettacolo unico al mondo. La grotta più visitata sul Carso sloveno è quella di Postumia, dove dimora il proteo, uno degli abitanti più suggestivi del sottosuolo, l’unico vertebrato che vive esclusivamente nel mondo sotterraneo, ma meritano una menzione anche le grotte di San Canziano (nella lista del patrimonio Unesco) e quelle di Vilenica e Krizna con i laghi sotterranei. Anche sul Carso triestino natura incontaminata, borghi, tradizione e numerosi percorsi per cicloamatori tra Trieste e l’Istria. Da non perdere la Grotta Gigante, a Sgonico, con i suoi 98 metri di profondità, una delle più grandi cavità naturali in Europa. E per assaporare la gastronomia locale con il vino della casa, tappa imperdibile sono le osmize dell’altopiano carsico, dove si consumano e vendono i prodotti tipici in un contesto contadino molto caratteristico e genuino.
Di grande rilievo paesaggistico e naturalistico è la Val Rosandra, famosa per la produzione di salmone e per la cultura dell’olio extravergine Tergeste da oliva Bianchera (varietà sopravvissuta alla gelata del 1929), la cui zona più vocata è San Dorligo-Dolina: qui la tappa imperdibile per assaggiare l’olio evo è da Parovel.
Altro punto di osservazione è il Castello di Duino con il suo parco, a Duino Aurisina, sul Carso triestino, che domina il golfo di Trieste e fu costruito nel 1300 sulle rovine di un avamposto romano. Ispirò il poeta Rainer Maria Rilke che vi soggiornò e a cui è dedicato il Sentiero Rilke, una passeggiata panoramica di un’ora circa che costeggia la riserva naturale delle Falesie carbonatiche a picco sul mare, intorno alle quali si è costruita la leggenda della dama bianca. Altro luogo di interesse storico e paesaggistico, tra l’altro diventato museo, è il bianco Castello di Miramare con il suo parco, sulla punta del promontorio di Grignano, a Trieste, che fu eretto come residenza della corte asburgica e ospitò personaggi come Sissi imperatrice d’Austria.

Da annotare anche il borgo di Monrupino, la cui Rocca è uno dei luoghi mitici del Carso, lungo la strada del vino Terrano. Senza dimenticare Tarvisio, nelle Alpi Orientali, a 750 metri sul livello del mare, uno dei gioielli della regione a livello naturalistico e foresta demaniale più grande d’Italia, a pochi chilometri dai confini con l’Austria e la Slovenia. A Tarvisio segnaliamo il Santuario della Madonna del Lussari, dove si narra sia avvenuta l’apparizione della Madonna, i laghi di Fusine, uniti da un percorso suggestivo, l’altopiano del Montasio. Un territorio in cui fare trekking, andare a cavallo o in mountain bike per raggiungere rifugi e malghe.
Sul Collio altro percorso interessante per gli amanti della bici o delle passeggiate a piedi o a cavallo è il sentiero delle Vigne Alte, che collega la Subida con il Castello di Spessa e con Russiz Superiore. Tappa obbligatoria per un buon bicchiere di vino è all’Enoteca di Cormons, nel caratteristico centro storico. Invece in Piazza della Transalpina, dove passava il vecchio confine, divisa tra i comuni di Gorizia e Nova Gorica, si può camminare con un piede in Slovenia e uno in Italia.
Per una pedalata panoramica, lungo la ciclovia Alpe Adria Radweg, puntellata da vari bike hotel e adatta alle famiglie, si arriva in una settimana da Salisburgo a Grado, sul Mar Adriatico, passando per Tarvisio.