TERRITORIO E CANTINE I nostri consigli per un eno week-end slow a prezzi accessibili vi portano in Oltrepò Pavese, lungo il 45° parallelo, il cosiddetto “parallelo del vino” che attraversa Bordeaux, il Piemonte, l’Oregon e il Caucaso dove nacque la vite.  A sud del fiume Po e incuneato fra Piemonte, Emilia-Romagna e Liguria, l’Oltrepò Pavese, ricco di borghi medievali e castelli, con tremila ettari di pinot nero è la seconda area al mondo, dopo la Francia, coltivata con il nobile vitigno di Borgogna. Segnaliamo gli appuntamenti mensili di Travaglino, storica realtà vinicola a Calvignano, che sabato 18 luglio dedica il secondo appuntamento con l’estate alle bollicine Metodo classico, per le quali l’azienda è nota. Alle ore 11 e alle 17.30 l’aperitivo “Stay hungry, stay bubbly”, nel wine garden allestito all’esterno della cantina, è su prenotazione. Si comincia con la Cuvée 59, brut di Pinot nero e Chardonnay, si prosegue con il Monteceresino, un brut millesimato rosé 100% Pinot nero, per terminare con la Gran Cuvée, un brut millesimato 100% Pinot nero affinato sui lieviti per almeno 42 mesi (costo 20 €, http://www.travaglino.com). Sabato 25 luglio protagonista del week-end oltrepadano sarà la cantina Finigeto, a Cella di Montalto Pavese, con l’evento “Calici al tramonto” (15 €, http://www.finigeto.com), hashtag ufficiale #finigetoaltramonto. Nel giardino panoramico della tenuta, da cui godere di una vista privilegiata sul castello di Montalto Pavese e sulle colline in un’atomosfera country chic, lo street food con agnolotti, hamburger, gelato e musica dal vivo accompagnerà la degustazione del Riesling renano Lo Spavaldo. Merende e visite guidate nel vigneto sono organizzate anche dall’azienda Pastore a Torrazza Coste, mentre per un aperitivo con tagliere di salumi, formaggi e altre specialità del territorio è aperta tutti i giorni l’enoteca dell’azienda Conte Vistarino a Rocca de’ Giorgi. 

*VINI CONSIGLIATI

Travaglino: oltre al Metodo classico, il Pinot nero Riserva Poggio della Buttinera da lungo affinamento in legno e il Pinot nero Pernero, più giovane, fresco e con una grande piacevolezza di beva.

Finigeto: Riesling renano Lo Spavaldo, ma anche il Pinot nero Il Nirò, affinato in legno, e il Chinaldo, un vino chinato a base Pinot nero, una chicca.

Conte Vistarino: tutta la gamma del Pinot nero, dalle bollicine Metodo classico da lungo invecchiamento alla vinificazione in rosso con il Pernice. Degno di nota anche il Riesling renano Ries, strutturato e di complessità gustativa.

Pastore Vini: Riesling Prime Donne, dai suoli biancastri ricchi di gesso di Oliva Gessi; Bonarda Baffo del Maresco (croatina con un 10% di barbera) per chi ama l’espressione vivace, tipica e sincera del vino.

 

*ABBINAMENTI

Non si può venire in Oltrepò Pavese e non lasciarsi tentare da un tagliere di salumi e formaggi locali in accompagnamento con il tipico Miccone stradellino. Eccellenza il salame di Varzi, rigorosamente tagliato a mano e possibilmente accompagnato da bollicine Metodo classico Rosé. Il Pinot nero lo stappiamo in accompagnamento con un altro piatto forte del territorio, i ravioli al brasato, ma anche con il cinghiale in salmì, gli arrosti e la selvaggina. Da provare è la mostarda di Voghera con formaggi stagionati come il Grana Padano e con il culatello, gli arrosti e il carrello dei bolliti. 

DOVE MANGIARE E DORMIRE Nel pieno rispetto della tradizione, fra Casteggio e Montalto Pavese, La Locanda di Calvignano (http://www.lalocandacalvignano.it), delizioso ristorante con ottimi primi piatti, 5 camere e terrazza solarium panoramica; wine resort Prime Alture a Casteggio (http://www.primealture.it), con il caratteristico fienile per la ristorazione, 6 suite a tema personalizzate con il nome di un vino e area wellness con sauna, doccia emozionale, bagno turco e piscina esterna con acqua salata; l’agriturismo in rosa, ex monastero di frati benedettini, Cella di Montalto (http://www.celladimontalto.com), tempio della buona e genuina cucina oltrepadana, con 8 camere, fattorie didattiche per i bambini, una camera nel bosco, un maneggio ippico… e alberi di ciliegie; ristorante Italia a Montalto Pavese, salumi e ravioli di produzione propria e possibilità di pranzare sotto gli ippocastani. 

DA NON PERDERE I castelli che ripercorrono la storia feudale del territorio, fra cui il Castello Dal Verme a Zavattarello, sede di un museo di arte contemporanea, e Oramala. Oltrepò in bici ma non solo. Il nuovo trend è la vespa, che si può affittare per un giorno o per una mini vacanza di 3 o 4 giorni (le formule sono flessibili). Due le esperienze: basic (60€ per due/1 vespa) e deluxe con cestino per picnic con prodotti tipici del territorio e telo cerato (80€ per due/1 vespa). Quattro gli itinerari proposti alla scoperta dell’Oltrepò Pavese, della Lomellina e del Pavese: dal caratteristico Ponte delle Barche di Bereguardo alla Cascina Venara a Zerbolò, anche ostello, dove vedere da vicino le cicogne bianche, dall’eremo altomedievale di Sant’Alberto di Butrio, ricco di affreschi quattrocenteschi e con affaccio da uno sperone roccioso, al centro storico di Varzi, capoluogo dell’alta valle Staffora e patria del famoso salame (http://www.vacanzepavesi.it). Merita una sosta anche l’Oasi di Sant’Alessio. Altra perla è il borgo di Fortunago, arroccato sulle colline che dividono la valle del Coppa dall’Ardivestra, qualificato tra i “Borghi più belli d’Italia” grazie a un sapiente recupero delle atmosfere del passato: facciate tutte in pietra a vista, pavimentazione delle strade in mattonelle di porfido, illuminazione soffusa, panchine di legno, cestini di ghisa e grande attenzione per il verde pubblico. Altro punto panoramico è l’alta torre medievale in pietra arenaria del Castello di Stefanago, sede di un’azienda agrituristica presso la cui cantina, immersa in 135 ettari a prati, boschi, frutteti, seminativi e 20 a vigneto, è possibile fare una degustazione di vini con assaggio di prodotti tipici. Caratteristico il chiosco Stuvenagh ai piedi del castello, aperto tutti i weekend con le (ottime) birre, i vini naturali e i panini di produzione propria.