New York,  mercato target per i due grandi rossi toscani, vede una ripartenza in grande stile della Toscana, una delle regioni enologiche mondiali più apprezzate dagli americani. Al via, da domani, l’edizione statunitense di Benvenuto Brunello, una due giorni a cura del Consorzio del vino Brunello di Montalcino.  Il Chianti Classico, invece, lunedì 28 febbraio, presenterà le Uga, il nuovo progetto delle menzioni geografiche aggiuntive che prevede la suddivisione del territorio di produzione in aree più ristrette e dotate di maggiore omogeneità, per arrivare ad indicare in etichetta il nome del borgo o villaggio. L’appuntamento con una sessantina di aziende del Gallo Nero sarà nella cornice del prestigioso Altman Building: in degustazione il meglio della loro produzione enologica, ovvero i Chianti Classico Annata, Riserva e Gran Selezione.
Oltre 50 produttori montalcinesi accoglieranno circa 300 operatori del trade statunitense sulla Quinta Strada di New York, al Midtown Loft & Terrace, con l’anteprima 2017 e la Riserva 2016 del Brunello. “L’obiettivo – ha detto il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci – è consolidare la presenza nel nostro primo mercato di sbocco al mondo, con una quota export che supera il 30% del totale. Lo scorso anno i rossi toscani negli Stati Uniti hanno registrato un balzo senza precedenti delle vendite, in aumento del 26% a valore, con il Brunello – assieme alle principali denominazioni regionali – portabandiera dell’Italian style. Lo testimonia anche l’indagine commissionata per l’occasione a Wine Intelligence, che vede la Toscana in testa ai territori enologici stranieri più conosciuti dai consumatori statunitensi”.
“Sono davvero felice di tornare a New York con le nostre aziende e poter spiegare, attraverso il progetto delle UGA, lo stretto legame che esiste fra i vini del Gallo Nero e il luogo in  cui essi sono prodotti”- commenta Giovanni Manetti, Presidente del Consorzio del Chianti Classico, che esporta negli Usa una bottiglia su tre del prodotto a denominazione –. Come ho sempre detto, il vino rispecchia il territorio come un’immagine fotografica in negativo, e per questo è così importante sia preservare il suo contesto ambientale e paesaggistico che poterlo raccontare al consumatore, nelle sue varie sfaccettature, anche attraverso l’etichetta”.
Grande successo nel 2021 per il Brunello di Montalcino, che ha chiuso l’anno con oltre 11 milioni di bottiglie immesse sul mercato, il 37% in più rispetto al triennio precedente.
Secondo le anticipazioni del report di Wine Intelligence, la Toscana – seconda solo alla locale Napa Valley – è conosciuta dal 58% dei consumatori Usa, davanti nell’ordine alle “regioni enologiche” dello Champagne (51%), del Bordeaux (50%), della Borgogna (47%) e della Sicilia (41%). Il Brunello di Montalcino vanta una notorietà al 7% con un altissimo livello di fidelizzazione sul fronte dei cluster dei consumatori Usa individuati dall’istituto di ricerca legati agli appassionati di vino, millennial urbani dell’upper class (reddito oltre i 100mila dollari), dove il grado di conoscenza è praticamente raddoppiato (13%). Il dato sale notevolmente nella conversione all’acquisto: gli americani che conoscono il Brunello, nel 30% dei casi lo acquistano, ed è uno dei valori più alti in assoluto, secondo – tra gli italiani – al solo Prosecco (31%). E, anche in questo caso, di gran lunga davanti ai principali competitor francesi super premium, con quote attorno al 20%. In generale, secondo il rapporto, il vino italiano dopo quello californiano è il più conosciuto a pari merito con quello francese (69%), seguiti a distanza dalla Spagna (58%) e dall’Australia (43%). All’atto dell’acquisto, l’Italia stacca però i francesi in virtù di una maggior numerosità nei consumi da parte della Generazione Z (21-24 anni) e dei Millennials (25-39 anni) in particolare di Miami, New York City e San Francisco. E proprio i Millennials si rivelano la fascia di età più dedita ai consumi di Brunello, con i ‘Generation Treaters’ (millennials urbani benestanti) in fortissima ascesa e con una capacità di spesa che supera i 75 dollari a bottiglia, da consumarsi soprattutto fuori casa o da portare come regalo alle cene da amici.
In degustazione, oltre al Brunello 2017 e alla Riserva 2016, anche il Rosso di Montalcino 2020.