Il grande e meraviglioso mondo della natura offre spesso l’occasione di fare conoscenza con organismi misteriosi e letali: uno di questi è la temibile “svoltafiletti”. Gli esemplari di questa specie sono presenti in tutta Italia, come il fagiano comune e il martin pescatore, e nidificano prevalentemente nelle grandi città. La svoltafiletti è l’antagonista naturale del maschio comune cittadino, che se non si dà alla fuga immediatamente è destinato a soccombere. Rarissima fino a pochi anni fa, nasce probabilmente dall’incrocio tra la profumiera e lo scroccone da conferenza stampa, ed è ormai molto diffusa in quelle metropoli che offrono ristoranti i chic da visitare e carte dei vini da compulsare. L’etimologia del suo nome è chiara, e deriva dall’unione di “svolta”, che in gergo romanesco significa rimedia/raggiunge/ottiene e “filetti”, che è esattamente quello che ordina sempre al ristorante (che siano filetti di chianina o di branzino selvaggio poco importa), sempre che non ci sia qualcosa di più costoso e dietetico sul menu.
Riconoscerla in effetti non è difficile, ma un po’ come per il covid 19 molte sue caratteristiche la rendono all’inizio facilmente confondibile con altre specie infestanti, ma meno pericolose, come la nota gatta morta.
Dunque, sperando di rendere un servizio e aiutare qualcuno a riconoscerla per tempo, proveremo a descrivere il suo comportamento sociale. Innanzitutto la svoltafiletti è una specie composta di soli esemplari femminili. Secondo punto importante è il suo aspetto: è sempre attraente, vestita in modo curato e quasi sempre molto magra. Non fatevi però ingannare da quest’ultima caratteristica: la svoltafiletti è animata da una fame prodigiosa. Potrete uscire con lei cento volte, potrete proporle di andare al cinema, oppure a un concerto, al bowling, a bere un drink, a vedere l’aurora boreale o lo sbarco dei marziani ma la risposta sarà sempre la stessa: «Uhhh, che bella idea, promettimi che lo faremo la prossima volta. Sai, questa sera pensavo di portarti in un ristorantino aperto da un mio amico… ho già prenotato». La svoltafiletti usa sempre i verbi in modo improprio: quando ti dice che ti porterà da qualche parte in realtà da’ per scontato che sarai tu a prendere la macchina, passarla a prendere, portarla nel ristorante che lei ha scelto, bere il vino che lei ha scelto e a volte mangiare i piatti che lei ha scelto per te («te lo ordino che sono curiosa di assaggiarlo!»). Appena seduti a tavola la svoltafiletti esordisce molto spesso con questa frase: «Adesso mi racconti tutto quello che hai combinato, sono curiosissima». Te lo dice sia che tu sia stato chiuso in cantina dall’ultima volta che l’hai vista, sia che tu abbia visitato le Galapagos, e sia tornato da laggiù in mongolfiera. Ma non ha importanza, perché prima che tu possa prendere fiato e pronunciare la prima sillaba vieni investito da un flusso di parole che durerà esattamente fino al momento del conto. La svoltafiletti parla solo di se stessa, del suo lavoro, che il più delle volte consiste semplicemente nel fotografare i piatti che ha ordinato e postarli su Instagram con ashatag tipo #lovelymazzancolle o #bollicineluxurylife, e delle altre svoltafiletti che postano piatti su Instagram ma che le hanno rubato l’idea di fare le foto con il filtro seppiato. A fine pasto, dopo che il suo amico gestore del ritorantino avrà straziato la vostra carta di credito, lei vi dirà la seguente frase: «Uhhh, è tardissimo, devo correre a casa che ho la sveglia all’alba: domani devo essere in piedi alle dieci e mezza», e questo è l’annuncio che la serata volge al termine e non c’è né il lieto fine né il dessert. Un mio amico, ultimamente, ha provato a fare il furbo con una esperta svoltafiletti ed è stato castigato. Quando lei gli ha proposto di andare a cena lui le ha risposto risoluto che preferiva fare altro, magari bere qualcosa più tardi. Pensava di averla sfangata ma lei gli ha risposto: «Ottima idea, ti porto in un locale carinissimo di un mio amico e ci prendiamo qualcosa da bere. Per fortuna è anche ristorante e cucinano fino a tardi, così dopo magari mangiamo qualche cosa. Ah, ho già prenotato, sei contento?»