Di fronte a una crisi di queste proporzioni non si può parlare solo degli effetti del coronavirus sul mondo del vino ma occorre fare un’analisi globale dell’economia. Nell’intervista che abbiamo pubblicato nei giorni scorsi, l’economista Renato Brunetta ci parla di questi effetti e del contraccolpo sul mondo fieritisco e quindi sul mondo del vino che di fiere vive. Quanto ammontano esattamente e in generale sull’economia gli effetti del coronavirus è ovviamente difficile da dire. Nomura stima che l’impatto possa essere pari al -0,9% del Pil, ADA research addirittura pari al -1,0%. Anche la banca olandese ABN Amro teme che l’impatto del coronavirus sull’economia globale possa essere peggiore delle attese. I mercati azionari hanno registrato fortissimi cali, Milano ha perso addirittura il -5,0%, mentre il prezzo dell’oro ha registrato un brusco rialzo. In aumento anche i rendimenti sui BTP e lo spread, che è risalito al di sopra dei 150 punti base. A livello internazionale è probabile un forte rallentamento della crescita del Pil cinese nel primo trimestre, anche se a questo dovrebbe seguire un rimbalzo, ma l’effetto netto dovrebbe essere comunque negativo. ABN Amro ha ipotizzato che l’economia cinese tornerà più o meno alla “normalità” da marzo in poi, man mano che il virus viene messo sotto controllo, dato che il numero di nuovi casi è diminuito in modo significativo. La banca è preoccupata però per il caso Italia, rilevando che “c’è stata una diffusione più significativa del virus in Corea del Sud e in Italia. Mentre, ci sono anche un numero significativo di casi in Giappone e Singapore. Questo gruppo di paesi costituisce circa l’8% del Pil globale, ovviamente non significativo quanto la quota della Cina da sola (appena al di sotto del 19%), ma comunque considerevole. L’Italia rappresenta poco meno del 2% del Pil globale e circa il 15% del Pil dell’Eurozona. Se queste economie iniziassero a vedere significativi effetti diretti sull’attività economica (al di sopra degli effetti indiretti dallo shock alla Cina), lo shock per l’economia globale sarebbe evidente.