Gordon Chang, editorialista per il Daily Beast e noto esperto di Cina, intervistato da Business Insider affonda: “La Cina ha trasformato un virus passeggero in un’epidemia epocale”. Torniamo a parlare di Coronavirus vista l’emergenza coronavirus nel Nord Italia, quarto paese al mondo colpito dopo Cina, Corea del Sud e Giappone per numero di contagiati, intanto la netta decisione di Putin di chiudere le frontiere della Russia ai cinesi per fermare la diffusione dell’epidemia. Inevitabili le ripercussioni economiche che trasversalmente finiranno con l’interessare un po’ tutti i settori. Partiamo dalla Cina. Nella sua intervista Chang precisa che la gestione del Coronavirus da parte del governo centrale di Beijing non è stata adeguata e trasparente perché il Partito Comunista ha soppresso ogni informazione sulla situazione di crisi con il primo caso di COVID-19 all’inizio di dicembre, così facendo i viaggiatori e la popolazione locale non hanno adottato precauzioni. “Quando il Partito è passato all’azione era troppo tardi”, dice Chang a Business Insider. Vertici politici cinesi che si stanno giocando la credibilità sulla mala gestione della crisi con inevitabili ripercussioni sulla situazione di propaganda di Beijing, che risulta grave perché i cinesi sono “furiosi specialmente dopo la morte del dottor Li Wenliang, il medico che fu tra i primi a lanciare l’allarme del coronavirus e fu messo a tacere. Il focus è sui diritti umani fondamentali che risultano bistrattati. Continua Chang nel corso della sua intervista che “Vogliamo la libertà di espressione” è il nuovo mantra diffuso in tutto il paese. Per quanto riguarda l’economia, sempre secondo Chang, si sta contraendo e andrà in rosso in questo trimestre. Un’economia “che mostrava anche prima della crisi segni di debolezza e che non stava crescendo più velocemente di quella americana, ma la devastazione sociale ha annientato la produzione. La domanda di petrolio registra un -20% su base annua”. Ma non finisce qui “perché le industrie restano chiuse fin dalle vacanze del Capodanno Cinese o lavorano a ritmi ridotti. Le persone restano a casa, gli eventi e le manifestazioni sono cancellate, compresa la Fiera di Canton, i collegamenti con gli altri paesi sono stati tagliati”. A tutto ciò aggiunge che a gennaio le vendite della casa automobilistica Bellwether sono crollate del 22%. “Prima del coronavirus il settore della finanza era fragile. Ora per le imprese è difficile avendo incassato ancora meno revenues”. Wilbur Ross, segretario del commercio americano, ha dichiarato che con il coronavirus molte aziende se ne andranno dalla Cina. Hyundai ha chiuso i suoi impianti automobilistici in Sud Corea per mancanza di componentistica dalla Cina, così pure Nissan a Kyushu. E le navi container stanno evitando i porti cinesi. In Italia, invece, secondo quanto riportato da Milano Finanza, se il Nord si ferma in gioco c’è il 30% del Pil nazionale, visto che la Lombardia contribuisce con quasi il 25% alla ricchezza nazionale, il Veneto con circa il 10% e in totale il Nord pesa sull’export per il 50%. Numeri significativi in un paese in ginocchio a causa del coronavirus. Uno stop dell’attività lavorativa nel Nord, chiuso da poche ore in una cintura di sicurezza, sarebbe deleteria, ma non è così lontana considerato che molte aziende stanno lasciando a casa i dipendenti provenienti dalle zone colpite, alcuni continueranno a lavorare da casa per quanto possibile. Per non parlare delle molte aziende che trattano con la Cina e del settore turistico in crisi. Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna contano quasi 19 milioni di persone (31,5% dell’intera popolazione italiana) e vantano un Pil pro capite più alto della media italiana. Per quanto riguarda il vino, due manifestazioni sono state annullate, a Chengdu e Hong Kong. E si vedrà per le altre fiere. Coldiretti registra un calo dei consumi del vino italiano in Cina. Vino il cui export vale 140 milioni di euro (Istat) ed è il prodotto più esportato sul mercato asiatico con una crescita a valore nel 2019 del 9%. Crescita che indubbiamente rallenterà. Come sottolinea Coldiretti, le limitazioni interne dei cinesi stanno cambiando le loro abitudini di consumo. La Cina è fra i 5 paesi al mondo che consumano più vino, ma è al primo posto se si considerano solo i vini rossi. A Dusseldorf, invece, Prowein si farà (15-17 marzo) visto che a oggi il rischio di infezione in Germania è molto basso.