TERRITORIO E CANTINE  El vin de Milan! Il week-end del 27 giugno, ma le cantine lombarde organizzeranno eventi fino al 9 novembre nell’ambito del format “Vigneti Aperti”, i nostri appunti di viaggio ci portano nel cuore della Pianura Padana alla scoperta del territorio di San Colombano e della sua collina, ex enclave della provincia di Milano, fra Lodi, Pavia e Mantova, adagiata lungo il corso del fiume Lambro. Una fuga dalla metropoli al di fuori delle mete enoturistiche più battute, ma che sa regalare un turismo di prossimità slow, all’aria aperta fra i vigneti, a prezzi accessibili. Mille ettari per l’area delimitata dalla Doc (1984) e dalla Igt (1995), di cui circa 500 vitati, che si stagliano sulla pianura, dove oltre alla vite sono coltivati piante da frutto e ortaggi. Siamo all’interno del Parco della collina di San Colombano con i suoi diversi ecosistemi: il bosco, gli ambienti agricoli, le aree umide. Collina che si sviluppa per 8 chilometri tra il Lambro e il Po. I viticoltori ci consegnano attraverso una viticoltura sempre più attenta alla sostenibilità un patrimonio ambientale e paesaggistico ben conservato. La leggenda narra che un monaco irlandese, il santo Colombano, nel VI secolo giunse in questi luoghi e insegnò la coltivazione della vite. Oggi quasi tutte le cantine del territorio fanno parte del Consorzio di Tutela del Vino Doc San Colombano, che nel 2001 è stato parte importante per la costituzione della Strada del vino di San Colombano e dei sapori lodigiani. Con l’introduzione della tipologia Riserva nel 2002 si è portato il nome della vigna in etichetta, il “cru”, e si è incominciato a invecchiare il vino in botti di legno. Uve tipiche sono la barbera e la croatina, ma da sempre si coltivano pinot nero e merlot, dagli anni ’70 anche chardonnay, sauvignon, cabernet franc, cabernet sauvignon e un po’ di viognier. Sabato prossimo l’aperitivo in vigna (20 € su prenotazione) è all’azienda agricola Nettare dei Santi, fondata negli anni ’50 dal campione olimpionico di spada Franco Riccardi, oggi condotta dal nipote Gianenrico. Una tenuta di quasi 50 ettari immersa tra boschi e laghetti che si formano con l’acqua piovana e sono popolati da anatre selvatiche, mezz’ora a piedi dal castello di San Colombano. Si prosegue con il pranzo all’agriturismo Panizzari (30 € bevande e vini esclusi), dove è prevista l’alternativa di un picnic tra i filari con prodotti tipici del territorio, per poi scendere lungo la strada vicinale Madonna del latte fino alla cantina Pietrasanta, dove lo storytelling è allietato da un ricco aperitivo serale (20 €) con vini, tagliere di salumi e formaggi anche delle valli bergamasche, più una chicca sfiziosa, il panino futurista della giovane Sofia: salame, Stafforella, peperone grigliato, il tutto chiuso con la ciliegia di mostarda tipica specialità vogherese. Buona gita!

* VINI CONSIGLIATI

 

Panizzari: Passito “Meditando”, da uve malvasia di Candia raccolte in periodo tardivo, aromatico, pieno, dai profumi concentrati, solo 400 bottiglie; Chardonnay “Lilius”, fruttato, morbido e di buona persistenza, uno dei migliori bianchi fermi del territorio; Malvasia di Candia “Altea”, fresca e minerale, di buona lunghezza gustativa.

Nettare dei Santi: la linea delle bollicine metodo classico Domm: da uve chardonnay (80%) e pinot nero (20%) sia il pas dosé 60 mesi sui lieviti sia il Brut 30 mesi; il rosé da uve pinot nero (60%) e chardonnay (20%), 30 mesi sui lieviti.

Pietrasanta: Rebelot Podere Costa Regina, una riserva uvaggio di croatina, barbera, merlot e pinot nero affinata in barriques  per 36 mesi, uno dei rossi più popolari della denominazione.

 

*ABBINAMENTI

 

Il metodo classico accompagna un aperitivo in vigna a base di salumi e formaggi. Lo Chardonnay e la Malvasia secca sono alleati perfetti per un grande piatto di pesce o di crostacei o per carni bianche. Con un piatto tipico del territorio come il risotto alla pasta di salame o con carni rosse strutturate e di lunga cottura abbiniamo il Rebelot. Non perdetevi la raspadura, tipica della gastronomia lodigiana, ideale con antipasti ed aperitivi, soprattutto in abbinamento con salumi, funghi, pere e noci, ma anche per guarnire risotti e carpaccio. Un consiglio? Risotto con radicchio, gorgonzola e noci con un tocco di raspadura, abbinato o a un rosso giovane non troppo strutturato o a un bianco secco fresco, morbido e aromatico. A fine pasto, con il Passito consigliamo il Bitto stagionato o il Gorgonzola stravecchio oltre al classicissimo abbinamento con i dolci come la Tortjonata lodigiana (a base di mandorle).

DOVE DORMIRE E MANGIARE Agriturismo San Bruno, un antico cascinale a pianta quadrata e corte chiusa ai piedi della collina di San Colombano, esempio di architettura lombarda, fatto costruire nel 1594 dalla Certosa di Pavia, di cui rimase feudo fino al 1700, a soli 500 metri da un maneggio (http://www.bedandbreakfastsanbruno.it); B&B Amici del Colle, in centro a San Colombano, a 200 metri dal castello, solo due camere (http://www.amicidelcolle.eu). Dove mangiare? Per il miglior rapporto qualità-prezzo l’agriturismo Panizzari, immerso nei vigneti a San Colombano, la trattoria Giardino in centro, di fronte al castello, con cucina rustica milanese, lodigiana e piacentina, l’osteria Sant’Ambrogio a Mostiola per chi ama la carne alla brace in un ambiente easy ma curato e il ristorante Caplania, circondato dal parco e con terrazza con vista mozzafiato sui poderi vinicoli.

DA NON PERDERE Il Castello di San Colombano, dove soggiornò nel 1353 Francesco Petrarca, ospite di Galeazzo Visconti, e l’antico borgo. Per gli amanti della della bicicletta numerose sono le piste ciclabili (www.pisteciclabili.com), ma anche le strade interpoderali che partono da San Colombano e girano intorno alla collina con vista panoramica sui vigneti. Merita una tappa l’azienda agricola cooperativa sociale I Germogli a Chignolo Po, con vigne a San Colombano e un fornito spaccio aziendale con vendita di miele e ortaggi oltre che di vino. Le produzioni della cooperativa, che offre a chi ne ha bisogno una nuova opportunità di vita, sono condotte con l’aiuto dei minori che stanno affrontando un percorso di esecuzione penale o di giovani in condizioni di disagio. Chignolo è sede anche di un castello, di proprietà della famiglia Procaccini, con un magnifico parco aperto al pubblico su prenotazione. Da non perdere sono il bosco di Graffignana, che da solo occupa quasi la metà della collina di San Colombano, il bosco della Muccia con il suo splendido querco-carpineto di grande biodiversità floristica, che arriva fino a Via della Capra, dove si trova una delle aziende vinicole del nostro itinerario enoturistico, e l’Oasi protetta, circa 250 ettari nella parte più a est del Parco, non molto distante dall’Oasi di Sant’Alessio (Pavia). Un territorio accogliente e fruibile, dove una natura agricola si integra con il paesaggio e lo valorizza. A pochi chilometri da Milano.

CANTINA PIETRASANTA

Via Pasino Sforza, 55 – 20078 San Colombano al Lambro

Tel. 346 7219996

SOCIETÀ AGRICOLA PANIZZARI

http://www.panizzari.com

E-mail: info@panizzari.com

Via Madonna dei Monti 43 –  20078 San Colombano al Lambro (MI)

Tel.  +39 0371 897613

AZIENDA AGRICOLA NETTARE DEI SANTI

http://www.nettaredeisanti.it

E-mail: info@viniriccardi.com

Via della Capra, 17 – 20078 San Colombano al Lambro (MI)

Tel. +39 0371 200523

Fax +39 0371 897381