Lancio milanese per Bosco del Sasso, la nuova realtà vitivinicola di Marco Maggi, già titolare a Canneto Pavese della cantina Francesco Maggi, e Manuela Centinaio.
Quattro ettari e mezzo, a corpo unico, in frazione Roncole, a Canneto Pavese, terra vocata per i grandi rossi della tradizione e uno dei sette comuni in cui si produce il Buttafuoco Storico, l’altro grande rosso del territorio insieme al Pinot nero. “Bosco del Sasso è toponimo. L’area è vitata quasi tutta a Buttafuoco – una nicchia da croatina in maggioranza, barbera, ughetta di Canneto e uva rara – perché il nostro obiettivo è produrre un vino importante del territorio ed entrare l’anno prossimo nel club del Buttafuoco Storico. Usciremo con il nostro primo Buttafuoco Storico nel 2026”, racconta Marco Maggi. “L’idea di costituire una società con Manuela è nata dall’amicizia che unisce le nostre famiglie. Lei si occuperà del lato commerciale e amministrativo dell’azienda, io della produzione e della vendita. Speriamo che sia un aiuto per il territorio. Più investitori e una direzione improntata alla qualità assoluta sono la leva per un Oltrepò Pavese che punta a ritagliarsi uno spazio di tutto rispetto nell’olimpo dell’enologia italiana. Noi vignaioli stiamo dimostrando con i fatti di crederci”.
Il debutto è con 1909 (“perché quando abbiamo deciso di realizzare la prima bottiglia era il 19 settembre”), un Pinot nero extra dry metodo Martinotti breve.
“È un vino smart, dal respiro internazionale, facile di beva, pensato anche per i più giovani”, spiega l’enologo veneto Michele Zanardo. “Ci sono momenti di convivialità, dall’aperitivo alle prime portate del pasto, in cui si ha voglia di una bevuta disimpegnata”.
Nel 2023 è previsto il lancio di un Metodo classico 18 mesi sui lieviti, sempre da Pinot nero.