Per la prima volta dal 2020 scendono i consumi di vino negli Usa, il mercato più importante per l’Italia (1,8 miliardi di euro l’export nel 2022) e primo consumatore di vino al mondo, mentre salgono quelli relativi ai wine cocktail, alla tendenza ready to drink (+3% con punte del +7% nel fuori casa), mixati nei locali principalmente con Champagne, Prosecco e Asti Spumante. Nel paese a stelle e strisce il vino sfrutta la propria versatilità per uscire dalla crisi dei consumi (-7,3% nei primi 6 mesi di quest’anno) grazie ai wine cocktail, in questo caso inquadrati nella tipologia premixata, unica voce positiva legata al vino, con una crescita nel fuori casa, a partire dai ristoranti (+1,2%) ma soprattutto bar e altri locali, dove l’incremento registrato è in doppia cifra, secondo l’Osservatorio Uiv su base SipSource, strumento di monitoraggio delle depletion off e on-premise, che copre il 75% del mercato americano, per un totale di oltre 330.000 esercizi commerciali.
“Il fenomeno mixology – ha detto il presidente Agivi (l’Associazione giovani di Unione italiana vini), Marzia Varvaglione – è sempre più evidente nel Paese antesignano delle tendenze globali. Il vino in questo contesto può giocare un ruolo centrale, per questo serve un approccio pop e inclusivo nei confronti di una categoria del lifestyle che interessa soprattutto i giovani, quelli che domani apprezzeranno il nostro prodotto per le sue caratteristiche più intrinseche”.
Secondo l’Osservatorio Uiv, a perdere quota in un anno difficile anche a causa del minor potere di acquisto sono soprattutto i consumi complessivi di vino in casa (-8,2%), con i rossi a -9,6%. Meno marcata la decrescita nel fuori casa (-0,9%), dove i consumi di vini bianchi hanno ormai raggiunto quelli dei rossi. La quota di mercato dei ready to drink a base di vino – imbottigliati e pronti al consumo – è ancora bassa (circa il 2%), ma è solo la punta dell’iceberg di una domanda on trade sempre più orientata verso la mixology.
Stando agli ultimi dati Nielsen IQ, nell’ultimo anno negli Usa le vendite di prodotti “Ready to” hanno superato i 10 miliardi di dollari e continuano la crescita.