Da inizio gennaio a fine giugno 2020 la produzione certificata di Asolo Prosecco è stata di 7,8 milioni di bottiglie, +8,3% rispetto al primo semestre del 2019. Nei tre mesi nei quali la pandemia di Covid-19 ha prodotto le ricadute più gravi sull’economia italiana e internazionale, vale a dire fra aprile e giugno del 2020, l’Asolo Prosecco è cresciuto del 7,6% rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso.
 “In un contesto di crisi globale che ha visto il settore del vino subire un forte ridimensionamento, l’Asolo Prosecco può tirare un respiro di sollievo e guardare con fiducia al futuro. Ci conforta anche la situazione delle scorte, che ci permettono di gestire la domanda virtualmente senza tensioni fino alla prossima vendemmia”, ha detto il presidente Ugo Zamperoni. L’Assemblea del Consorzio Asolo Prosecco non ha discusso alcuna misura di contenimento della resa di uva per ettaro in vista della vendemmia. “Credo che la nostra filiera possa guardare con fiducia ai mesi a venire, perché ad ora per fortuna non abbiamo alcuna pesantezza dell’offerta, né rallentamento della domanda da calmierare con misure cautelative”, conclude il presidente.
Intanto l’esito delle degustazioni della guida 5StarWines di Vinitaly ha visto un Asolo Prosecco Extra Dry, il 57 della Cantina Montelliana, collocarsi al secondo posto assoluto fra gli spumanti, con un punteggio di 95 centesimi, alle spalle di un Trento DOC. Altre tredici etichette di Asolo Prosecco hanno inoltre raggiunto o superato la soglia dei 90 punti: 93 centesimi al Brut Oro della Regina di Dal Bello e all’Extra Dry Sottocroda di Vini Costa, 92 al Dry di Simone Rech e all’Extra Dry Selvatico di Vigna Rampante, 91 all’Extra Dry di Montelliana e all’Extra Brut di Montelvini, 90 al Brut del Commendator Rosalio Pozzobon, al Brut Serenitas di Montelvini, all’Extra Brut di Montelliana, all’Extra Brut Celeber di Dal Bello, all’Extra Brut Era Grande di Simone Rech, all’Extra Brut Fanò di Astoria Vini e all’Extra Dry di Tenuta Dalla Francesca.