Unità geografiche aggiuntive sull’etichetta della Gran Selezione. “Si attende a giorni solo la firma del decreto e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale”, spiega Carlotta Gori, direttore del Consorzio Vino Chianti Classico in apertura della Chianti Classico Collection 2023, dove in anteprima è stato possibile degustare l’ultima annata del Chianti Classico Annata, Riserva e Gran Selezione di oltre duecento aziende della denominazione, per un totale di 750 etichette. “Inoltre, con i tempi di adeguamento delle basi ampelografiche, la Gran Selezione avrà una composizione modificata, con il Sangiovese che raggiungerà il 90% e il restante 10% sarà rappresentato solo dai vitigni autoctoni”.
Annunciate grandi novità nel mondo del Chianti Classico, il cui simbolo, un gallo nero, è dal XIV secolo collegato al suo territorio di produzione. Un territorio civilizzato fin dai tempi degli Etruschi e conteso tra Firenze e Siena per buona parte del Medioevo, oggi raccontato al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino in un cortometraggio di quindici minuti dedicato alla leggenda del Gallo Nero.
“C’erano gli ingredienti giusti per una produzione cinematografica di buon livello: un paesaggio che tutto il mondo ci invidia, ricco di bellezze naturali, e una bella storia da raccontare, degna di una sceneggiatura, permettetemi, da film Oscar”, commenta Giovanni Manetti, presidente del Consorzio Vino Chianti Classico, che oggi rappresenta quasi cinquecento produttori e si sta preparando a festeggiare il centenario. Il più antico Consorzio vitivinicolo d’Italia nacque proprio a Radda nel 1924 “per la difesa del vino tipico del Chianti e della sua marca di origine”, diventato Consorzio Vino Chianti Classico.
Ma qual è lo stato di salute della denominazione? “Il Chianti Classico è in gran forma. Nel 2022 a livello di volumi abbiamo replicato le vendite del 2021, già annata record”, spiega Manetti. “Se andiamo ad analizzare la situazione mercato per mercato, c’è stata una ulteriore crescita delle vendite sul mercato americano, con la quota relativa agli Stati Uniti che è aumentata dal 33 al 37%, mettendo a segno un +12%, l’Italia segue al 18%, il Canada al 10%. Si confermano buone performance nel Regno Unito, in Germania, nei paesi dell’area scandinava, nei Paesi Bassi, in Giappone e in Corea. Il Chianti Classico è presente in 150 stati. La somma tra il 37% degli Usa e il 10% del Canada indica che quasi una bottiglia su due del Chianti Classico vola oltreoceano, in Nordamerica, che si conferma mercato di riferimento”. Continua: “Altro dato importante è che negli ultimi due anni abbiamo venduto più di quello che abbiamo prodotto, a tutto vantaggio della stabilità della denominazione, il cui grafico da alcuni anni non oscilla più in maniera sinusoidale. La stabilità della denominazione è un obiettivo importantissimo per ogni consorzio perché consente agli agricoltori di programmare gli investimenti. Il dato più importante, però, del 2022 è l’aumento di valore, e quindi del fatturato, che è stato del 17%. Un incremento solo in parte dovuto agli aumenti di prezzo necessari per coprire i rincari del materiale, dell’energia e dei trasporti, ma conseguente in maniera sostanziale all’aumento delle quantità prodotte e vendute delle due tipologie premium, ossia Riserva e Gran Selezione. Due tipologie con un maggior valore aggiunto. Per gli agricoltori significa una maggior capacità di remunerazione”.
Da diversi anni la strategia del Consorzio è valorizzare la denominazione. “Questa è la dimostrazione che ci stiamo riuscendo. La crescita in valore non riguarda solo il vino imbottigliato, ma è diffusa lungo tutta la filiera. Si è verificato un aumento dei prezzi delle uve e dello sfuso del 10%”.
Altro dato importante è l’exploit della Gran Selezione. Conclude Manetti: “La Gran selezione ha aumentato del 30% il numero delle bottiglie vendute in un anno. I consumatori sono più attenti a questa tipologia. Le ragioni del successo del Chianti Classico sono due in particolare: l’impegno quotidiano di tutti i viticoltori chiantigiani a cercare una qualità sempre più elevata e la grande bellezza del nostro territorio, che ha mille sfumature ambientali e umane”.