Terzo appuntamento del tour di degustazioni online organizzato dall’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt) lunedì 12 aprile alle ore 18, su piattaforma Zoom. Protagonista di questa nuova tappa alla scoperta dei vini marchigiani è il Verdicchio di Matelica Doc di sei aziende rappresentative del territorio: La Monacesca, Casa Lucciola, Borgo Paglianetto, Belisario, Villa Collepere, Tenuta Colpaola.
Un incontro con la stampa specializzata per degustare l’annata 2019 e per riflettere sulla denominazione che ha avviato l’iter per il cambio di etichetta, che porterà  il bianco autoctono della provincia di Macerata a essere indicato come Matelica Doc Verdicchio. Ora si punta sul valore della territorialità rispetto al vitigno e su una più forte e riconoscibile identità. Una strada tutta in salita per questo rosso vestito di bianco, Doc dal 1967 e Docg dal 2010 con la versione riserva, che vanta il maggior tasso di riconoscimenti in rapporto alla superficie vitata: su quasi 286 ettari e solamente 26 aziende agricole che imbottigliano per la Doc e 7 per la Docg sono 19 i prodotti premiati con il grado di eccellenza nel 2020, ben oltre la media degli ultimi anni.
Una svolta storica che porterà beneficio alla denominazione in termini di qualità percepita, nicchia ed eccellenza. Piccole dimensioni che se da un lato sono un valore aggiunto dall’altro comportano riflessioni approfondite quanto a strategie di marketing e di posizionamento. Basti pensare che il prezzo medio della versione base non arriva a 4 euro a bottiglia e quello della riserva si attesta sui dieci, in un mercato prettamente domestico (70% per la Doc, 90% per la Docg). Verdicchio che è tra i principali protagonisti nelle carte dei vini. Secondo un’indagine Nomisma-Wine Monitor, l’autoctono marchigiano detiene una rappresentanza dell’83% nell’alta ristorazione, con una media di circa 6 etichette. Una piccola parte della Doc si posiziona anche nella Gdo. “Il nostro vino riflette in modo esemplare l’imprenditore-tipo marchigiano, che è campione del fare ma non dell’apparire. Per questo oggi più che mai serve moltiplicare le occasioni di internazionalizzazione organizzate da Imt attraverso i fondi cofinanziati in Europa e nel mondo”, commenta Alberto Mazzoni, direttore del maxiconsorzio, presieduto da Antonio Centocanti, che dal 1999 supporta tutti i produttori di Verdicchio, garantisce l’autenticità delle produzioni, con 652 aziende associate per 16 denominazioni di origine- di cui 4 Docg – e rappresenta l’89% dell’imbottigliato della zona di riferimento, incidendo per il 45% sull’intera superficie vitata regionale (oltre 7.500 ettari).
Un territorio che si propone al mercato con una gamma completa di vini, dallo spumante al passito, spalmati su un areale di produzione che comprende i comprensori di 8 comuni (Matelica, Esanatoglia, Gagliole, Castelraimondo, Camerino e Pioraco nella provincia di Macerata; Cerreto D’Esi e Fabriano in quella di Ancona), nel cuore dell’Alta Vallesina, la sola vallata marchigiana con disposizione Nord-Sud. Un posizionamento parallelo e chiuso rispetto al mare e quindi alla sua azione mitigante, in cui si viene a creare un microclima diverso rispetto a tutte le altre vallate regionali: continentale nelle ore notturne e quindi capace di preservare al meglio l’acidità delle uve; mediterraneo durante il giorno, con un irraggiamento che esalta il contenuto zuccherino degli acini. Due condizioni peculiari cui si uniscono terreni calcarei e altitudine dei vigneti (tra i 400 e gli 850 metri s.l.m.) a conferire riconoscibilità e carattere a questi vini. Per il Verdicchio di Matelica Doc (200 ha, resa di 13 ton/ha) è consentito un minimo dell’85% di Verdicchio, cui possono concorrere altri vitigni a bacca bianca, idonei alla coltivazione nelle Marche, congiuntamente o disgiuntamente, per un massimo del 15%. Stesse percentuali di vitigni per la versione Docg Riserva (350 ha, resa 9,5 ton/ha) per cui è previsto però un affinamento di 18 mesi. Verdicchio che regala vini di pronta beva ma anche vini con un certo potenziale di invecchiamento tutto da scoprire.