All’Università di Pavia si discute di sviluppo del turismo in provincia e rilancio delle aree interne con relatori d’eccezione. Qual è il futuro del turismo nel pavese, un territorio definito da Gianni Brera “a forma di grappolo d’uva”? La sfida sarà creare sinergie fra turismo enogastronomico, religioso, termale con una brand identity senza sbavature. Il convegno è organizzato da Nova Ticinum, associazione culturale no profit per la valorizzazione territoriale presieduta dal cardiochirurgo Mario Viganò.
“Il turismo ha subito un grave contraccolpo e abbiamo bisogno di momenti come questo, di dialogo con il mondo universitario, culturale, della sanità e imprenditoriale per ripartire”, esordisce il sottosegretario alle politiche agricole, alimentari e forestali Gian Marco Centinaio.
Giorgio Palmucci, presidente di Enit (Agenzia Nazionale del Turismo): “Eravamo arrivati nel 2019 con quasi 440 milioni di presenze turistiche in Italia, di cui il 50% stranieri. Poi il covid ha bloccato tutto, l’Italia era vista, dopo la Cina, come il paese untore e così abbiamo dovuto rivedere i nostri piani di sviluppo previsti nel 2019. Da una situazione di overtourism siamo passati a una fase di stallo. Nonostante tutto e per tener viva l’attenzione sul nostro paese siamo riusciti a tenere aperti i nostri ventotto uffici nel mondo. La prima problematica era far dimenticare l’immagine negativa dell’Italia, e ci siamo riusciti. Oggi siamo la destinazione più desiderata al mondo. Questa estate abbiamo visto una ripresa del turismo, balneare, di montagna e dei laghi, anche se mancano ancora i turisti americani e asiatici top spender. Nel 2020 abbiamo perso il 70% dei turisti stranieri in Italia, la Lombardia il 60%, Pavia nella media con il 50% in meno. Ora bisogna lavorare sui flussi turistici e riprenderli. L’unico aspetto positivo del covid è che gli italiani hanno riscoperto l’Italia. Non solo l’Italia delle grandi destinazioni, ma anche di quelle destinazioni che è sbagliato definire minori, preferisco definirle meno battute ma con potenzialità per essere raccontate. Il nostro paese quest’anno è ancora il primo al mondo per siti Unesco, ne vanta 58. Occorre portare il turismo a una crescita a valore, allungando la permanenza del turista e facendo in modo che ritorni. Dobbiamo far sì che il turismo torni ad essere un elemento fondamentale del nostro Pil”.
Monsignor Liberio Andreatta pone il focus sul turismo religioso come volano per far decollare pienamente gli altri tipi di turismo, sull’esempio del cammino di Santiago de Compostela. “Pavia è crocevia europeo del turismo religioso, lento. Viviamo in una società dei consumi schizofrenica, dovremmo fermarci a pensare ai valori essenziali, altrimenti rischiamo di andare a sbattere. Dovremmo tornare all’esempio dei pellegrini del Medioevo che sostavano negli ostelli, nei monasteri per ritemprare lo spirito. Occorre ritornare al tempo della sosta come riscoperta e scelta culturale per aiutare le persone a interiorizzare tempo e spazio. Il turismo religioso ed esperienziale è lo strumento più adatto per il rilancio delle aree interne, per il recupero rurale, per la trasformazione delle aree depresse e abbandonate in luoghi di accoglienza valorizzando tutti quei temi ambientali, culturali, religiosi e artistici. È un turismo ecocompatibile che consente da un lato di ridurre l’impatto ambientale,  dall’altro di valorizzare il territorio che attraversa e promuoverne i prodotti locali. Il turismo lento muove in Italia oltre 10 milioni di persone. Tale flusso viene archiviato col nome di turismo povero, ma povero non è. Basti pensare al cammino di Santiago de Compostela, a cosa è stato per la Galizia, una regione povera della Spagna abbandonata dai giovani che oggi ha visto ritornare i figli degli emigrati grazie al cammino e recuperare il patrimonio agricolo, dei casali, dell’accoglienza che oggi vede passare su quel cammino milioni e milioni di pellegrini. Per far sì che i cammini diventino un motore di sviluppo economico e culturale delle aree interne è indispensabile coinvolgere la popolazione locale, le associazioni, le imprese di artigianato, agroalimentari, la camera di commercio, le imprese turistiche del territorio. I cammini del pellegrino sono percorsi che l’uomo compie alla ricerca di se stesso. Voi avete da una parte l’Oltrepò, dall’altra la piana della Lomellina, che fanno da crocevia europeo dei cammini percorsi ogni anno da migliaia di pellegrini. Un crocevia di cammini religiosi e culturali che offre numerosi spunti per organizzare il turismo. Pavia è conosciuta per la Certosa, ma non è solo questo. C’è tutta una miriade di chiese e monumenti importanti che testimoniano il suo passato medievale. La via Francigena attraversa sedici comuni. Le autorità politiche, turistiche e amministrative devono valorizzare questo patrimonio per far decollare un turismo intelligente. Questa città ospita le reliquie di Sant’Agostino in San Pietro in Ciel d’Oro, uno dei più grandi pensatori al mondo che potrebbe richiamare uomini di cultura, considerato che le sue opere sono studiate in Europa e nel resto del mondo. Ma sappiamo valorizzare tutto questo?”.
Roberta Garibaldi, amministratore delegato di Enit ed esperta di turismo enogastronomico: “Sarà un anno importante per il tema dell’enogastronomia nel turismo. Il ministro Garavaglia e il sottosegretario Centinaio  sono dimostrati molto sensibili a questo tema e hanno  definito le linee strategiche per la promozione dell’enogastronomia nel turismo, un processo che vedrà coinvolti le regioni e gli stakeholder con un’analisi quantitativa e qualitativa per arrivare a progettare insieme un percorso per rafforzare questo elemento fondamentale per il turista. Abbiamo mappato negli anni il ruolo dell’enogastronomia nel turismo e abbiamo visto che nel 2016 il 15% dei turisti faceva un viaggio motivato dall’enogastronomia, oggi siamo a oltre il 50%, una crescita molto importante che ha caratterizzato il nostro paese e altri paesi che abbiamo mappato. Il  90% dei turisti nei loro viaggi fa questo tipo di esperienze. I primi tre elementi per la scelta della destinazione Italia sono il paesaggio, il dato culturale e il cibo, con una differenza di due punti percentuali. Oggi il turista cerca esperienze diverse, nuove. C’è quindi bisogno di arricchire l’offerta e diversificarla.  Tutti gli aspetti culturali legati al cibo sono estremamente rilevanti, come le dimore storiche o i localini storici. Inoltre il turista vuole essere coinvolto, la vendemmia turistica o la raccolta delle olive ne sono un esempio. Ma dietro l’innovazione la vera sfida sarà mantenere la tradizione”.
Giorgio Matto, amministratore unico delle terme di Rivanazzano e vice presidente di Federterme, associazione che rappresenta 400 terme italiane: “L’Italia è seconda solo al Giappone come fonti di acque termali.  Sono una risorsa importante ma non ancora pienamente valorizzata. La provincia di Pavia è l’unica in Italia che può vantare due tipologie di acque differenti, salsobromoiodica e sulfurea, le acque più importanti nel panorama del termalismo italiano. L’attività termale è importante per l’economia di un territorio. La Lombardia ha tredici località termali. Si sta cercando di valorizzare il settore termale per poterlo proporre come un elemento chiave del turismo sanitario, che in Italia non ha una voce. La Spagna ha spinto molto sul turismo sanitario. Oggi si sta finanziando il settore termale, c’è una sensibilità diversa. Le terme devono essere fatte conoscere come strutture medico-sanitarie perché non è che si sta bene se non si ha una malattia, star bene è innanzitutto benessere con se stessi, quindi una questione soggettiva. Abbiamo studiato percorsi riabilitativi e preventivi che comportano pernottamenti”.
Gloria Armiri, manager TTG (fiera internazionale B2B del turismo di Rimini): “Il mondo è cambiato e la narrazione deve cambiare. Io non conoscevo tutte queste eccellenze di cui si parla oggi. Qual è la brand identity di Pavia da raccontare ai buyer stranieri che vengono a comprare il prodotto italiano? A chi ci rivolgiamo? Alle donne? Attraiamo i giovani? Parliamo la loro stessa lingua? Arriviamo alla loro pancia? Bisogna chiedersi quale sia il valore e la chiave emotiva che si muovono per invogliare i turisti a venire a Pavia. Nn basta più dire che c’è una magnifica piazza. Il benessere non è solo fisico, ma è spirituale, emotivo, psichico. Vendo un prodotto o una sensazione? Servono una chiave al passo con i tempi e un target preciso di riferimento perché di prodotti buoni c’è pieno il mondo”.
Giovanni Merlino, commissario straordinario della camera di commercio di Pavia: “Il calo del flusso turistico nel 2020 è risalito nel marzo del 2021. Ci sono segnali di ripresa a Pavia. A partire da luglio la presenza straniera è tornata a essere importante. Il post covid ci ha messi di fronte a un modello di accoglienza e di turismo che prima non esisteva. Siamo passati dal turismo di massa a quello dell’esperienza, che ha mostrato la maggior salubrità delle aree interne. Il turismo di prossimità è stato vincente, dà più valore al tempo, c’è maggior attenzione ai borghi e alle tradizioni. Il turista, sempre più green, cerca soluzioni virtuose, che impattino poco su ambiente e spostamenti. Il governo in questo moment con il piano di resilienza e di ripresa ha recepito le richieste di Federalberghi offrendo un contributo alla ripartenza. Anche la camera di commercio ha implementato un’azione di sostegno. A giorni dovrebbe partire la ristrutturazione della cupola Arnaboldi che si candida a diventare un centro di informazione per il turismo religioso e delle offerte collegate. Ma questi aiuti non porteranno a nulla se non nascerà una nuova cultura turistica”.
Gilberto Milanesi, ideatore di OltrepoAdvisor, sistema di servizi digitali per il turismo in provincia di Pavia: “Il nostro sistema è nato prima di tutto per promuovere gli eventi come focus di valorizzazione del territorio. Il mese di Ottobre 2021 ha le stesse visite di ottobre 2019, questo vuol dire che la gente ha voglia di tornare a visitare i luoghi. Il problema non è attirare il turista ma trattenerlo, proporgli qualcos’altro. Abbiamo aggiunto il sistema di prenotazione per le piccole strutture ricettive, con occhio particolare a quelle in luoghi meno densamente popolati. Abbiamo messo insieme diverse strutture in modo da farle risultare come un’unica struttura diffusa. Stiamo mappando tutti i musei, riconosciuti e non, nei vari comuni, accessibili anche con virtual tour. Abbiamo creato degli itinerari con cartelli da fotografare con QR code che vengono posti di fronte ai monumenti e creano un anello di prossimità, dove si trova l’informazione che porta al punto successivo o precedente. La musica sta cambiando”.