RED FRIDAY – WEEK 23

Questa settimana siamo in Valpolicella, nella zona orientale, con il Maternigo di Tedeschi, azienda storica che nel 2010 ha avviato un importante lavoro di zonazione a sottolineare la ricerca di un’identità, di un carattere che marca il territorio in maniera precisa. Maternigo è una delle ultime proprietà acquistate (2006). La nostra scelta della settimana è il cru Valpolicella Superiore da vigneto collinare, a 400 metri s.l.m., con pendenze fino al 40-45%. I suoli di origine morenica presentano una stratificazione di marne di vario colore, con presenza di calcare e scheletro che impoverisce il terreno di acqua, ma al tempo stesso riduce la fertilità e regala uve concentrate. Nei vini è evidente l’impronta territoriale e la ricerca di una caratterizzazione aromatica. La fermentazione alcolica e la macerazione sono particolarmente lunghe, sui 20 giorni, a temperatura 20-23° C. L’affinamento avviene in botti di 20-25 hl di rovere di Slavonia per 14 mesi, cui se ne aggiungono altri 6 in bottiglia prima della commercializzazione. Nel Maternigo troviamo in blend solo le tre varietà classiche, corvina (40%), corvinone  (40%) e rondinella (20%). La ricchezza aromatica è ben espressa grazie all’uva corvinone che regala un colore rosso rubino intenso, trasparente. Il carattere fruttato spazia dalla ciliegia matura alla prugna, con note di ribes e amarena. Sullo sfondo, a creare una beva intrigante, una delicata speziatura di pepe nero, un accenno balsamico (alla seconda/terza olfazione) e la mineralità tipica dei vini di questa azienda, che sono dotati di verticalità. Il sorso è fresco e bilancia la nota alcolica, la trama tannica importante è ben integrata nel corpo del vino, che non risulta assolutamente pesante, ma è giocato su un delicato equilibrio di opposti in grado di regalare eleganza e bevibilità. Di allungo gustativo e di grande longevità grazie alla sua spina dorsale acida. Un Valpolicella di livello superiore alla media. Bottiglie 15mila. Enologo Riccardo Tedeschi.

“La ricerca è l’atto di percorrere i vicoli per vedere se sono ciechi” (Plutarco)