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Vino&Spuntino – Speciale Natale 2
 

Passito di Pantelleria di produzione artigianale e Ciammelle elenesi di Ciaccio (Gaeta)

 

Ci sono luoghi in cui la produzione di vino ha davvero origini remote. Allora, se in una certa zona si sa che lì il vino lo si fa da sempre, diventa difficile stabilire, come ad esempio per Pantelleria, chi è venuto per primo.
Di certo un passito così straordinario non si può fare altro che apprezzarlo, magari andando alla ricerca di piccolissimi produttori. Artigiani. Contadini. In questo caso, il divino nettare ricavato dalle uve Zibibbo lo andremo a scovare proprio da un piccolissimo produttore che resta segreto. È un po’ come per i doni di natale, i regali devono rimanere delle sorprese. Ecco perché nella foto non troverete una etichetta, come negli altri Vino&Spuntino, ma solo un dettaglio anonimo della bottiglia. In questo caso siamo di fronte davvero a una quantità di bottiglie a uso familiare, quindi non avrebbe senso rivelare il contatto di quello che posso certamente affermare essere un passito di Pantelleria eccellente. Tutto ciò vi deve esortare nell’andare anche voi a scovare il vostro produttore preferito.
Un passito così territoriale, ma al tempo stesso universalmente noto, lo andremo ad abbinare per concordanza, come dicono i sommelier, con una prelibatezza locale che difficilmente si conosce fuori dalla Sicilia: le Ciammelle elenesi, un dolce che si presenta come delle piccole polpette fatte in casa, rivestite dalla glassa o naspro aromatizzato al limone.
Il palato, incuriosito da questa combinazione di sapori dolci e aromi, subito viene coinvolto dalla inebriante carica zuccherina del passito; questione di attimi e questa sorta di miele liquido lubrificherà alla perfezione tutta la bocca con una successiva carica espressiva completamente opposta. Un mondo di vibranti sentori sapidi, persino salini, con una rosa di descrittori su cui potremmo disquisire per ore. Erbe officinali e balsamicità puliscono persino il naso, aprendo il desiderio di assaporare una dopo l’altra le Ciammelle che all’interno sono piene, solide e da masticare. Di Ciaccio, pasticciere artigiano, è a Gaeta ed è una figura di riferimento nelle preparazioni dolciarie italiane.
Non saprei come altro descrivere le sue Ciammelle elenesi, così chiamate perché hanno avuto origine nel quartiere Elena, fuori le mura di Gaeta. Si mettono in tavola per Natale, ma forse anche in altri momenti dell’anno. E come sempre, di ricetta in ricetta le variabili sono tante. Nel pieno della tradizione, fra un boccone e l’altro, quel naspro aromatizzato con agrumi si fa ricordare. Vi lascio con tanta curiosità, affinché possiate andare voi stessi alla ricerca dei nostri infiniti prodotti tipici locali, uno più buono dell’altro. Buon Natale!

 

Vino                 ✪✪✪✪✪

Spuntino         ✪✪✪✩✩

Abbinamento  ✪✪✪✪✩